Nuovo iperammortamento, minore appeal oltre 3,5 milioni
Con le nuove aliquote privilegiati gli investimenti fino a 2,5 milioni
Per il superammortamento chiamata finale entro il 31 dicembre
Iperammortamento 2019, per investimenti di costo superiore a 3,5 milioni conviene ordine e acconto del 20% entro il 31 dicembre 2018. Il mix di maggiorazioni percentuali per i beni “Industria 4.0” introdotto dalla legge di bilancio richiede l’analisi di diverse variabili per sfruttare al meglio le opportunità della norma attuale e di quella in arrivo. Lunedì 31 dicembre è la chiamata finale per il superammortamento. Con ordini e acconti del 20%, la consegna può slittare sino al 30 giugno 2019, usufruendo della maggiorazione del 30 per cento.
Il comma 61 della legge di bilancio 2019, che attende il voto definitivo del Parlamento, stabilisce che gli investimenti iperammortizzabili effettuati nel 2019 (con coda al 2020 in presenza di ordini e acconti del 20% entro il prossimo anno) usufruiscono di una maggiorazione del costo, per la deduzione di ammortamenti e leasing, variabile per scaglioni di importo totale: 170% fino a 2,5 milioni, 100% tra 2,5 e 10 milioni, 50% fino a 20 milioni. Zero oltre tale limite. L’attuale norma, applicabile anche a beni consegnati nell’intero anno 2019, con ordine confermato e acconto del 20% pagato entro lunedì 31 dicembre, produce invece una maggiorazione uniforme del 150% senza limiti di importo.
Se dunque si è pianificato di effettuare nel 2019 investimenti complessivi fino a 2,5 milioni, è opportuno farli ricadere nella nuova legge, evitando di effettuare l’ordine e l’acconto entro il 31 dicembre. L’iperammortamento su tale importo è infatti di 3.750.000 euro con le regole vigenti, mentre salirà a 4.250.000 euro con la legge di bilancio.
Il mix tra primo e secondo scaglione (170% e 100%) fa sì che il nuovo regime resti conveniente per un investimento inferiore a 3,5 milioni, importo che costituisce la soglia di invarianza (iper pari a 5.250.000 euro sia col vecchio, sia con il nuovo meccanismo).
Se invece si superano i 3,5 milioni, meglio bloccare l’attuale agevolazione confermando l’ordine e pagando l'acconto del 20% entro lunedì 31 dicembre, con effettuazione dell’investimento entro la fine del 2019 (entrata in funzione e/o interconnessione e perizia possono però slittare anche al 2020 o in seguito). Ad esempio, un macchinario 4.0 di costo pari a 5 milioni euro, consegnato nel 2019, genera una maggiorazione di 7.500.000 euro se ordinato con acconto 20% entro lunedì 31 dicembre, contro un bonus di 6.750.000 euro senza tali formalità.
Porre gli investimenti sotto l’attuale disciplina, inoltre, fa sì che le soglie della nuova norma (e in particolare il tetto di 20 milioni, sopra al quale l’iper si azzera) restino libere per agevolare acquisti del 2020 che vengono prenotati con l’acconto del 20% entro la fine del prossimo anno.
Possono poi presentarsi casi in cui il totale di investimenti previsto per il 2019 supera la soglia di convenienza, ma è ripartito tra distinti acquisti. In queste situazioni sarebbe opportuno, nei limiti del possibile, assoggettare all’attuale norma (ordine e acconto del 20% nel 2018) i beni di importo più elevato, rinviando alla nuova disciplina ulteriori investimenti entro 2,5 milioni (si veda l’esempio).
Il 31 dicembre 2018 è anche l’ultimo giorno utile per sfruttare il superammortamento, agevolazione che non viene rinnovata dalla legge di bilancio.
Gli acquisti di beni nuovi (diversi da immobili e autovetture) effettuati entro il 30 giugno 2019 potranno ancora usufruire della maggiorazione del 30% per il calcolo di ammortamenti o canoni di leasing se, entro fine 2018, l’ordine viene confermato pagando un acconto almeno del 20 per cento.
IL PASSO INDIETRO Oltre 20 milioni
la legge di Bilancio 2019 cancellerà l’incentivo