Bce: «Essenziale il rispetto del Patto di Stabilità»
Sondaggio Ft tra economisti: il finlandese Liikanen favorito per il dopo-Draghi
L’ultimo bollettino economico della Bce sottolinea le preoccupazioni per il tentativo dell’Italia di venir meno agli impegni presi sui parametri di bilancio e nota come di recente il mercato italiano del debito sia stato l’unico a evidenziare significativi rialzi dello spread.
Spiccano due notazioni riguardanti l’Italia nell’ultimo bollettino economico della Bce: una senza commenti - quasi si commentasse da sè - e una inquadrata come motivo di preoccupazione. Il primo rilievo sottolinea che le condizioni recenti sul mercato del debito sovrano dell’Eurozona sono rimaste «largamente stabili, con l’eccezione del mercato italiano», dove si è verificato un forte aumento degli spread. L’altra sottolineatura riguarda il peggioramento delle prospettive delle finanze pubbliche nell’area euro, sul fronte del deficit, per i prossimi due anni, rispetto alle proiezioni dello staff Bce dello scorso settembre, parzialmente dovuto a un «notevole peggioramento dei saldi di bilancio previsti in Italia», in seguito all’espansione fiscale inserita nel piano programmatico che violerebbero gli impegni del Patto di Stabilità e Crescita (Psc).
Il bollettino mensile, ovviamente, non ha potuto riferirsi agli ultimi sviluppi, che hanno portato al compromesso tra Roma e Bruxelles. In ogni caso, secondo la Bce «è necessario proseguire gli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche nel pieno rispetto del Psc»: «In particolare nel caso di Paesi con elevati livelli di debito sono indispensabili ulteriori sforzi di consolidamento per imprimere all’incidenza del debito una solida dinamica discendente, in quanto gli alti livelli di indebitamento li rendono vulnerabili a ogni futura flessione economica o rinnovata instabilità sui mercati finanziari». Quindi la bacchettata: «Desta preoccupazione che la conformità al Psc sia più debole nei Paesi più vulnerabili agli shock» ed è «particolarmente preoccupante che la più ampia deviazione rispetto agli impegni assunti riguardi l’Italia, un Paese con un rapporto tra debito pubblico e Pil decisamente elevato». Quanto alle previsioni generali, la Bce nota che i rischi sulle prospettive di crescita nell’area euro si possono ritenere sostanzialmente bilanciati, anche se nel complesso si stanno rafforzando i rischi «downside» tra fattori geopolitici, venti di protezionismo commerciale, vulnerabilità dei mercati emergenti e volatilità dei mercati finanziari. L’attività economica globale dovrebbe decelerare nel 2019 prima di stabilizzarsi in seguito. Tuttavia le pressioni inflazionistiche globali sono viste in leggera accentuazione nel quadro di una riduzione dell’eccesso di capacità.
Il consiglio direttivo «continua ad attendersi che i tassi si mantengano sui livelli attuali almeno fino all’estate 2019 e in ogni caso fino a che necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere» verso l’obiettivo di prossimità al 2%. Per questo, dopo la fine degli acquisti netti nell’ambito del Qe, la Bce intende continuare a reinvestire integralmente i titoli in scadenza che detiene «per un periodo di tempo prolungato» anche dopo un rialzo dei tassi.
Intanto,secondo un sondaggio del Financial Times tra economisti Erkii Liikanen, ex governatore della banca centrale finlandese (già ministro delle Finanze e commissario europeo), risulta in pole position per succedere a Mario Draghi alla guida della Bce. Fra i papabili anche Benoit Coeure, la cui forte candidatura trova ostacolo nelle regole vigenti che limitano a un mandato di 8 anni i membri del consiglio direttivo.