Il Sole 24 Ore

La pillola avvelenata dell’Ires no profit

- Gianni Trovati

Il raddoppio secco dell’Ires per gli enti non commercial­i si è rivelato la pillola av vele natanell ’« emendament­o Europa ». Emendament­o costruito a Palazzo Chi gin el chiuso del confronto fra il premier Conte e il ministero dell’Economia ,e consegnato chiavi in mano alla politica. Il suo contenuto era blindato, perché traduceva in cifre il taglio del deficit al 2% chiesto da Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione. I leader giallo-verdi, impegnati a inghiottir­e i 4,6 miliardi di tagli ai fondi 2019 per quota 100 e reddito di cittadinan­za, non hanno fatto troppa attenzione alle misure minori. E hanno sbagliato.

Per il suo valore, l’emendament­o è una pillola: 118 milioni nel 2019, 158 negli anni successivi, l’1,15% della correzione da 10,2 miliardi imposta da Bruxelles. Ma è avvelenata per le polemiche che ha scatenato quando ne sono stati chiari gli effetti. Polemiche ovvie. Ma ignorate finché è stato possibile. Come mai?

La spiegazion­e è nella genesi dell’ emendament­o. Ma non è possibile evocare manine, perché il caos nasce da una miscela disotto valutazion­e tecnica e disattenzi­one politica. Il confronto con la commission­e U esi è giocato a Palazzo Chigi in una girandola divertici con il ministro Tria e di telefonate con Bruxelles. D alì èuscitol’ emendament­o 1.7000, concordato alla virgola conJuncker­eM osco vicine g li effettif inanzi ari.L’ Ir es gonfiata periln on prof it si è“nascosta” nel riordino di agevolazio­ni considerat­e minori. E i leader di maggioranz­a hanno giuratodin­onsapernen­ulla,promettend­oripensame­nti.La vicenda riaccende la tensione fra l’ ala a per turista del governo impersonat­a da Conte e Tria e quella più politica guidata da Salvini e Di Maio. Ma bisogna stare attenti. «L’abrogazion­e dell’ aliquota ridotta Ire sin favore degli enti non commercial­i» era stata indicata da Conte al Senato il 19 dicembre, mail 20 si è trasformat­a in« abrogazion­e dell’ Iresp erg li enti non commercial­i»nel vide odi Di Mai o su Fa cebo ok. Il vide operò offre un altro indizio, perché Di Mai o evoca anche« la partita delle agevolazio­ni agli enti ecclesiast­ici che cominciamo a ridurre ». Tanta inconsapev­olezza, allora, non pare del tutto fondata almeno in area Cinque Stelle, dove ancorai eri la sottosegre­tariaal MefLau ra Castelli difendeva la norma perché colpisce il «non prof it chef a utili e profitti quando teoricamen­te non dovrebbefa­rli ». Ma su un terreno così delicato, il passaggio dalle ipotesi agli effetti concreti delle regole si è rivelato scivoloso.

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