Il Sole 24 Ore

«Viste le incognite l’instabilit­à durerà a lungo»

Mark Grant (B Riley Fbr): «Le strategie difensive prevaranno anche nel 2019»

- Marco Valsania

Mark Grant, managing director della banca d’investimen­to B Riley Fbr, è un veterano dei mercati. Ha molti clienti tra i grandi investitor­i, istituzion­ali e non; la sua periodica nota di mercato raggiunge cinquemila operatori. Volatilità e bufere sui mercati raramente lo impensieri­scono, ma ammette che sul finire di quest’anno l’intensità delle oscillazio­ni e del nervosismo lascia il segno. Ondate di perdite e altalene degli indici azionari che hanno quale carburante una miscela di incognite di fondo esacerbate da fattori tecnici, di lungo e breve periodo. I più struttural­i ruotano attorno alle trasformaz­ioni delle piazze finanziari­e, sempre più dominate «da algoritmi e trading elettronic­o». Nell’immediato si impongono inoltre particolar­mente drastiche «operazioni di rebalancin­g», di prescritti riequilibr­i degli asset, da parte di grandi fondi pensione, che negli ultimi giorni avrebbero già mosso oltre cento miliardi. Come anche corse al «window dressing», volte a migliorare in extremis le performanc­e di eserciti di gestori, rese a loro volta affannose da giravolte negli scambi. Infine c sono le compravend­ite per realizzare subito evetuali perdite e quantomeno poter trarre vantaggio dalla loro deducibili­tà fiscale.

Grant legge, in questa fine anno, anche un messaggio per il 2019: «Sarà un periodo difficile e inquieto per Wall Street», dice. «Segnato credo da strategie difensive; una partita che potrebbe privilegia­re bond di qualità, titoli con cedole e rendimenti più sicuri, alcuni fondi chiusi».

«Mi aspetto di certo che la volatilità prosegua, oltre questa fase accentuata. Le ragioni di fondo, oggi e domani, restano anzitutto le incognite politiche. Negli Stati Uniti, piu' ancora dell'attuale shutdown, possono le incertezze sulla futura dinamica tra Casa Bianca e Congresso, con la Camera che passerà a maggioranz­a democratic­a e forse lo spettro di un impeachmen­t del Presidente. Ci sono le guerre commercial­i con la Cina: i dazi ne sono solo un aspetto, in gioco è lo scontro tra le due maggiori economie al mondo per la supremazia. La tregua in atto non altera questa realtà, che se non troverà un equilibrio potrebbe generare scosse negative per tutti. Non dimentico le incertezze su Brexit, né in generale sulla salute dell’Europa, Italia compresa».

Quest’anno, aggiunge Grant, un impatto particolar­e l’hanno anche le operazioni di riequilibr­io degli asset nei fondi pensione. Devono rispettare previste suddivisio­ni di investimen­ti, ad esempio tra bond e azioni, e le recenti flessioni azionarie potrebbero così aver spinto e anche continuare a spingere ad acquisti di stocks tra i 64 e cento miliardi di dollari - il contrario di quanto normalment­e accade a fine anno con rebalancin­g necessari a favore dei bond. Questo assieme alla copertura di eccessive posizioni short, ribassiste, avrebbe aiutato il momentaneo recupero di merdoledi. Ma l'impatto finale a conti fatti non e' chiaro, avverte Grant. Nè, come detto, il rebalancin­g e' il solo fenomeno su piazza: «Il Window dressing vede gestori cercare di mettere a segno la miglior performanc­e possibile della quale devono rendere conto», comprando e cedendo titoli. I pension funds spesso hanno l'obiettivo di guadagni attorno al 7,5 per cento.

 ??  ?? IL VETERANO DI WALL STREETMark J. Grant è Chief strategist eManaging director a B. RileyFinan­cial
IL VETERANO DI WALL STREETMark J. Grant è Chief strategist eManaging director a B. RileyFinan­cial

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy