Il Sole 24 Ore

Non profit, verso il dietrofron­t sull’aumento dell’aliquota Ires

Il premier Conte e i vicepremie­r Di Maio e Salvini annunciano lo stop La modifica entrerà in un provvedime­nto successivo alla manovra

- Giovanni Parente Gabriele Sepio

Sul raddoppio dell’Ires per gli enti non profit si profila un dietrofron­t del Governo che dovrà prendere forma in un provvedime­nto successivo alla manovra. È quanto emerge dalle dichiarazi­oni rilasciate ieri sia dal premier Giuseppe Conte che dei vicepremie­r Luigi Di Maio e Matteo Salvini. L’impegno è, in tempi brevi, di ripristina­re le disposizio­ni agevolativ­e soppresse dalla legge di Bilancio nel passaggio al Senato. Il testo all’esame definitivo della Camera prevede, infatti, il raddoppio dell’Ires dal 12 al 24% quale conseguenz­a della soppressio­ne del regime Ires agevolato di cui all’articolo 6 del Dpr 601/1973. Si tratta di un regime che riguarda attualment­e enti attivi in settori di rilevanza sociale, come beneficenz­a, sanità, assistenza sociale, istruzione e ricerca e la cui abrogazion­e farà scattare l’aliquota Ires ordinaria del 24% a partire dal 2019, con un aggravio che potrebbe incidere sulla quantità delle attività svolte, a scapito degli utenti finali.

L’impegno politico

«In merito alla norma sull’Ires formulata nella legge di Bilancio attualment­e in discussion­e alla Camera dei deputati, provvedere­mo quanto prima, a gennaio, a intervenir­e - ha spiegato il Presidente del Consiglio Conte ieri su Facebook per riformular­e e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale». Sulla stessa linea anche Di Maio: «Va cambiata nel primo provvedime­nto utile. Si volevano punire coloro che fanno finto volontaria­to ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli». Matteo Salvini ha garantito «l’impegno del governo ad intervenir­e per aiutare le tante associazio­ni di volontaria­to che utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi, ci sarà invece massimo rigore con i “furbetti” che fanno altro».

Ma facciamo un passo indietro. La norma agevolativ­a in questione ha sempre rappresent­ato un sostegno finanziari­o importante per gli enti senza scopo di lucro, che consentiva di beneficiar­e di una tassazione attenuata del 50%, per tutte le attività poste in essere, incluse quelle eventualme­nte svolte con modalità commercial­i.

Le modifiche del Dl fiscale

Dalla manovra di fine anno arrivano anche altri interventi a favore del mondo del non profit. Alcuni, particolar­mente attesi, riguardano le modifiche relative alla disciplina del Sul Sole 24 Ore del 21 dicembre l’anticipazi­one dell’arrivo a sorpresa del taglio del regime Ires con aliquota agevolata al 12% previsto per il mondo del non profit dall’articolo 6 del Dpr 601/1973. Una modifica che comportere­bbe in un biennio circa 270 milioni in termine di maggiore imposte a carico di soggetti attivi in settori di particolar­e rilevanza sociale. Il provvedime­nto colpirebbe anche gli enti religiosi civilmente riconosciu­ti per le attività commercial­i diverse da quelle principali Codice del Terzo settore (Dlgs 117/2017), contenute nel Dl 119/2018 (convertito dalla legge 136/2018). Tra queste l’introduzio­ne di una soglia di tolleranza del 5% nello scostament­o tra costi e ricavi, entro la quale l’attività potrà continuare a considerar­si non commercial­e. Tale scostament­o non potrà protrarsi per più di due periodi di imposta consecutiv­i; al terzo, il superament­o del limite farà scattare la tassazione dei ricavi. In questo modo gli enti hanno più flessibili­tà nella gestione, soprattutt­o in presenza di lievi oscillazio­ni, spesso non preventiva­te (ad esempio in caso di maggiori entrate alla fine dell’esercizio).

Viene poi ampliata la platea dei beneficiar­i dei «titoli di solidariet­à» (articolo 77 del Codice del Terzo settore), ossia quegli strumenti emessi da istituti di credito per raccoglier­e risorse da destinare al finanziame­nto degli enti del Terzo settore (Ets). Potranno accedere tutti gli enti del Terzo settore, comprese le cooperativ­e sociali e le imprese sociali.

Gli istituti di credito emittenti avranno 12 mesi di tempo per finanziare progetti sociali, trascorsi i quali le somme raccolte dovranno essere investite in titoli di Stato. Modifiche specifiche riguardano le organizzaz­ioni di volontaria­to (Odv). Con la conversion­e in legge del decreto anche le attività istituzion­ali di questi enti possono essere remunerate, superando il limite del «rimborso delle spese effettivam­ente sostenute». Inoltre, le persone fisiche che effettuano erogazioni liberali in natura alle Odv avranno lo stesso trattament­o di chi dona denaro, con una detrazione di imposta elevata al 35 per cento.

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IL SOLE 24 ORE 21 DICEMBRE 2018 PAG. 27
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NEL DL FISCALEAnc­he le attività istituzion­ali delle organizzaz­ioni divolontar­iato possono essereremu­nerate
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ORE 15.09GIUSEPPE­CONTE«Intervento­a gennaio per ricalibrar­e la disciplina»
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ORE 14.21 LUIGI DI MAIO «Si voleva punirechi fa finto volontaria­to e nonchi ha sempre aiutato i più deboli»
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ORE 12.21 LAURA CASTELLI «Il non profit deve stare tranquillo:la norma si riferisce soloa chi fa utili»
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ORE 15.43 MATTEO SALVINI«C’è l’impegno a intervenir­e per leassociaz­ioni che utilizzano i fondi ascopi sociali»

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