Il Sole 24 Ore

Pensioni rivalutate con le vecchie fasce

L’Inps «ignora» la legge di bilancio in via di approvazio­ne

- —M.Pri.

A gennaio gli assegni previdenzi­ali erogati dall’Inps saranno adeguati alla variazione dell’inflazione dell’1,1%, però il meccanismo utilizzato non sarà quello contenuto nella legge di bilancio in via di approvazio­ne, ma quello della legge 388/2000. Questo quanto comunicato dall’istituto di previdenza con la circolare 122/2018 pubblicata ieri, in cui si precisa che «in previsione dell’entrata in vigore della legge di bilancio per l’anno 2019, gli incrementi per il 2019 descritti nella presente circolare potranno subire variazioni» e le eventuali modifiche saranno comunicate successiva- mente. Dunque i pensionati che incassano un importo superiore a tre volte l’importo minimo riceverann­o un assegno di valore provvisori­o che molto probabilme­nte poi sarà conguaglia­to. Del resto a gennaio le pensioni andranno in pagamento il giorno 3, troppo a ridosso dell’approvazio­ne della legge di bilancio.

Non cambierann­o, invece, i principali valori di riferiment­o: l’assegno minimo passa dagli attuali 507,42 a 513,01 euro e quello vitalizio da 289,24 a 292,43 euro. L’assegno sociale sale da 453,00 a 457,99 euro. Il massimale contributi­vo per chi è soggetto al sistema di calcolo contributi­vo cresce da 101.427,00 a 102.543,00 euro, mentre il minimale retributiv­o per l’accredito dei contributi sarà di 205,20 euro a settimana e 10.670,40 euro all’anno.

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