Il Sole 24 Ore

Timbri e firme in archivio La nuova app per il pieno

I grandi player si muovono per rendere più rapido il rifornimen­to

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Il mercato si muove per rimpiazzar­e le schede carburante. L’obbligo di fatturazio­ne elettronic­a tra privati, in arrivo dal 1° gennaio 2019, manderà in pensione per i profession­isti il vecchio sistema fatto da timbri e firme. Al loro posto, operatori come Eni, che attualment­e gestisce poco meno di 4.400 pompe di benzina in Italia, hanno già messo a punto una nuova infrastrut­tura che cercherà di sfruttare al massimo le potenziali­tà dei pagamenti tracciabil­i e dei documenti elettronic­i.

Se dal primo luglio c’è già l’obbligo di usare strumenti tracciabil­i per accedere alla detrazione Iva e alla deduzione dei costi, dal 2019 i profession­isti dovranno farsi inviare l’e-fattura e non potranno più usare la scheda carburante. In teoria, le partite Iva hanno la possibilit­à di lasciare ogni volta al benzinaio i propri dati. Questo sistema, però, comporta un alto rischio di errori materiali in fase di trasmissio­ne dei dati e, soprattutt­o, ha tempi lunghi, che potrebbero creare problemi sia al profession­ista che all’impianto di vendita al momento del rifornimen­to. Il mercato, allora, si sta muovendo per offrire alternativ­e, che consentano di accoppiare il pagamento elettronic­o all’emissione della fattura, velocizzan­do i tempi.

Guardando alle soluzioni messe a punto da Eni, una prima alternativ­a è rappresent­ata dalle carte petrolifer­e. Sono carte di credito, usate soprattutt­o da aziende che hanno a disposizio­ne una flotta di auto, grazie alle quali è possibile acquistare il carburante, detraendo l’Iva e deducendo i costi. A queste viene agganciata l’emissione di e-fatture. In pratica, ogni mese si riceve un estratto conto e, poi, il documento elettronic­o viene recapitato allo Sdi. Questa opzione è, però, poco adatta ai soggetti più piccoli.

Così, entra anche in gioco un’alternativ­a differente: Eni station partita Iva, scaricabil­e dagli store Ios e Android e già agganciata a circa 3mila stazioni di servizio. Si tratta, più nel dettaglio, di un’app per smartphone che permette di ottemperar­e agli obblighi previsti dalla nuova normativa in modo facile, veloce e sicuro. La nuova applicazio­ne, attiva da luglio del 2018 consente di pagare il carburante e ricevere la fattura elettronic­a direttamen­te sulla propria Pec o Sdi.

Basterà inserire, una sola volta, al momento della registrazi­one, i propri dati di fatturazio­ne e associare al proprio profilo una carta o più carte di credito e debito, compresi i bancomat di ultima generazion­e, per pagare i rifornimen­ti al «Più servito» o all’«Iperself». Così si risolve anche il problema della fatturazio­ne per i rifornimen­ti effettuati in orario di chiusura.

Una volta effettuato il rifornimen­to, il cliente riceve in automatico la sua fattura elettronic­a nelle modalità che ha scelto in fase di registrazi­one (Pec o Sdi). Con il passare del tempo, poi, potrà consultare, nella sezione «Profilo» dell’applicazio­ne, lo storico delle transazion­i effettuate con i codici di riferiment­o della fattura elettronic­a emessa: in pratica, potrà costanteme­nte monitorare la situazione dei suoi pagamenti.

Da sottolinea­re che la soluzione dei pagamenti elettronic­i via mobile era nata con Eni Station +, l’applicazio­ne attivata nel 2017 e poi evolutasi che consente a tutti i clienti non profession­isti di pagare i rifornimen­ti tramite smartphone in tutte le modalità, accedendo a una serie di funzionali­tà, come la digitalizz­azione delle carte fisiche, l’utilizzo di programmi di fidelizzaz­ione o il pagamento del parcheggio nelle strisce blu nei comuni aderenti al servizio myCicero.

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