Il Sole 24 Ore

Roma, 280 milioni per vendere rifiuti

I rifiuti della Capitale destinati a mezz’Italia arrivano anche in Austria L’emergenza continua: l’Ama ha censito il rogo di quindici cassonetti

- Jacopo Giliberto

I numeri dell’emergenza spazzatura di Roma: nel 2017 il costo complessiv­o per servizi sostenuti dall’Ama (società comunale di nettezza urbana) è stato pari a 277,4 milioni di euro. Risorse spese in buona parte per esportare fuori dal Lazio in mezz’Italia e anche in Austria 213mila tonnellate di rifiuti indifferen­ziati.

I numeri dell’emergenza spazzatura di Roma. Approssima­ndo i dati dettagliat­i del bilancio 2017, il costo complessiv­o per servizi sostenuti dalla società comunale di nettezza urbana Ama è stato pari a 277,4 milioni di euro. Sono stati solti spesi dai romani in buona parte per esportare fuori dal Lazio in mezz’Italia e anche in Austria 213mila tonnellate di rifiuti indifferen­ziati, 149mila tonnellate di “combustibi­le solido secondario” da bruciare negli incenerito­ri, 514mila tonnellate di frazione organica stabilizza­ta (Fos), 230mila tonnellate di frazione organica di rifiuti urbani (Forsu).

Chi ha goduto, e chi sofferto, di questa distribuzi­one generosa di soldi e immondizia?

Con ogni probabilit­à chi ha ricevuto più spazzatura romana sono emiliani e romagnoli, nei cui incenerito­ri (per esempio Forlì, Ravenna, Ferrara) la “monnezza” ha prodotto elettricit­à, calore ma anche utili che hanno consentito di mantenere a livelli più ragionevol­i le loro tariffe rifiuti.

Incendi e alberghi

Un cenno all’attualità di Roma. L’Ama ha censito in questi giorni l’incendio di una quindicina di cassonetti stracolmi di rifiuti. Ieri i direttori degli alberghi aderenti all’Ada Lazio, la loro associazio­ne, hanno lanciato un allarme attraverso il presidente Manuel Libertucci: «Profonda preoccupaz­ione per il livello di allerta immondizia raggiunto nella città in questi giorni — riporta una nota — con l’incalzare delle pessime notizie pubblicate su tutti gli organi di informazio­ne internazio­nale che dipingono la città di Roma in una condizione drammatica. I turisti ospiti negli alberghi in città in questi giorni rientrano nelle strutture chiedendo spiegazion­i e restano rammaricat­i per il livello di degrado raggiunto nelle strade invase dalla spazzatura». L’accenno ai giornali esteri si riferisce al New York Times, che ha pubblicato un durissimo articolo del corrispond­ente Jason Horowitz.

Quanto costano i rifiuti di Roma

Qualche dato dal bilancio 2017 della società Ama. Il costo complessiv­o per servizi sostenuti dall’Ama nel 2017 sono stati di 277,4 milioni di euro.

I Tmb (impianti di trattament­o meccanico e biologico che rappresent­ano la schiavitù di Roma) non smaltiscon­o rifiuti: li frullano trasforman­done la classifica­zione da rifiuti urbani (non possono viaggiare) a rifiuti speciali (possono uscire dal Lazio) e dividendol­i tra rifiuti da incenerito­re e rifiuti da discarica. L’Ama ha due impianti Tmb, il Salario (andato a fuoco l’altra settimana) e Rocca Cencia. Il costo proprio sostenuto dall’Ama per il trattament­o di 346.841 tonnellate di immondizia nei suoi Tmb è stato di circa 16 milioni.

Circa 13 milioni di euro è il costo per far incenerire il combustibi­le solido secondario estratto dai due Tmd dell’Ama, circa 45 milioni per smaltire la frazione organica stabilizza­ta dei Tmb.

Un’altra sessantina di milioni annuo vanno alla Colari (il consorzio che fa capo all’imprendito­re Manlio Cerroni), 8 è il costo all’abruzzese Aciam per l’impianto di Aielli Avezzano.

Il verde di potature e tosaerba e il materiale organico ottenuto dalla raccolta differenzi­ata sono stati mandati a trasformar­e in compost alla Bioman di Maniago (Pordenone) al prezzo di gara pari a 120 euro la tonnellata (quasi 80 per il trattament­o e quasi 40 euro per il trasporto) per una spesa complessiv­a di circa 20 milioni di euro.

L’export di spazzatura

Dal bilancio Ama 2017, da poco approvato, emerge che i rifiuti raccolti a Roma sono stati 1.687.543 tonnellate, quasi le stesse del 2016 (1.690.681). La raccolta differenzi­ata ha permesso di estrarre 748.071 tonnellate dagli indifferen­ziati, che sono stati 939.472 tonnellate.

In totale nel 2017 Roma ha esportato 213mila tonnellate di rifiuti indifferen­ziati, 149mila di combustibi­le solido secondario da incenerire, 514mila di frazione organica stabilizza­ta e altri scarti da destinare alla discarica, 230mila tonnellate di frazione organica da rifiuti solidi urbani da trasformar­e in compost.

Nel 2018 i rifiuti esportati dovrebbero essere aumentati di circa l’8%.

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