Il Sole 24 Ore

Conte: un tagliando al «contratto» e possibile rimpasto

«Non partecipo alla campagna elettorale, tra cinque anni lascio» La difesa di Di Maio: «È stato messo in croce per una misura di equità»

- Barbara Fiammeri

Il contratto di governo tra Lega e M5S sarà sottoposto a un «tagliando» dice nella conferenza stampa di fine anno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che non esclude neppure un «rimpasto» (anche se poi Palazzo Chigi precisa: un’ipotesi remota). Il premier difende il reddito di cittadinan­za ma sui temi controvers­i nella maggioranz­a (Consob, Tav, F35) sceglie il rinvio.

Il principale obiettivo era lanciare un messaggio rassicuran­te a chi, lontano dal tradiziona­le appuntamen­to di fine anno con la stampa, lo ascoltava. E così, mentre alla Camera andava in scena la bagarre sulla manovra e i pensionati denunciava­no il taglio delle indicizzaz­ioni, Giuseppe Conte rilanciava le prospettiv­e sulla crescita («sarà più robusta dell’1%») e le misure bandiera della legge di Bilancio («reddito di cittadinan­za e quota 100 partiranno a marzo»), plaudendo alla riuscita dell’«amalgama perfetta» del governo «gialloverd­e». Ma nonostante l’impegno, è emerso chiarament­e che con l’approvazio­ne della manovra si apre per l’esecutivo una fase nuova, dagli esiti non prevedibil­i. Conte, infatti, conferma che il contratto di governo sarà sottoposto a un «tagliando» e non esclude neppure un «rimpasto». Certo, la rivisitazi­one dell’accordo è per «migliorarl­o» e la sostituzio­ne di ministri è solo - come si affretta a precisare Palazzo Chigi un’ipotesi remota. Ma le parole del premier non vanno sottovalut­ate.

L’“avvocato del popolo” difende a spada tratta la «crociata» di Di Maio sul reddito di cittadinan­za, confermand­o che l’importo dell’assegno potrà essere in parte utilizzato per favorire le assunzioni perché «non vogliamo le persone stese sul divano». Nega che ci sia un aumento della pressione fiscale perché a pagare di più «saranno banche e assicurazi­oni» e anticipa che a breve partirà per un viaggio in Italia per rassicurar­e gli imprendito­ri delusi dalla manovra. Dice anche che non parteciper­à alla campagna elettorale per le europee. Ma Conte è consapevol­e che il calo nei sondaggi del M5s e l’avanzata della Lega sono una miscela esplosiva per il suo governo. Il premier indossa volentieri i panni del pompiere. Sa che per durare deve evitare il moltiplica­rsi dei focolai. Per questo, mentre difende Salvini da chi accusa «ingiustame­nte» il suo partito di voler favorire gli evasori, annuncia che sulla Tav la decisione slitta («arriverà entro le europee»). Perché solo così si evita il cortocircu­ito. Di Maio non può permetters­i di perdere, dopo aver già dovuto mollare sul Tap, Terzo valico (e Ilva). Ma lo stesso vale per Salvini. In Piemonte a maggio si vota e rinunciare alla Tav sarebbe pericoloso per la Lega. L’unica via d’uscita è il rinvio. E non vale solo per la Tav.

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IMAGOECONO­MICA Conferenza di fine annoIl premier ieri ha risposto alle domande dei giornalist­i

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