Il Sole 24 Ore

Carige, Fondo interbanca­rio: «Aumento entro giugno»

Maccarone: «Vale il piano Bce, no a sforzi ulteriori. Pronti a diventare soci» «Lo schema è riutilizza­bile ma serve un elevato consenso tra le banche»

- Marco Ferrando

«Il bond che lo Schema volontario ha sottoscrit­to è parte di un piano più ampio che ha nell’aumento di capitale il suo elemento essenziale e che noi ci aspettiamo che venga rapidament­e deliberato». Dopo l’esito dell’assemblea di Carige, Salvatore Maccarone, presidente del Fondo interbanca­rio di tutela dei depositi, usa toni rassicuran­ti ma precisi: «Il piano è quello concordato con Bce e tale resta; ulteriori interventi non sono previsti, ma non sarebbero neanche necessari. L’operazione è stata costruita in modo tale da soddisfare le esigenze patrimonia­li della banca».

C’è una clausola di salvaguard­ia che apre spazi di flessibili­tà sulla conversion­e anticipata del bond. In realtà, si è previsto che se nel corso delle operazioni volte all’aumento di capitale dovesse determinar­si un fabbisogno di capitale primario, lo Schema volontario possa decidere che parte del bond venga messa a disposizio­ne della banca sotto altra forma, a tutela della finalità stessa del proprio intervento, che è, tengo a ricordare, il sostegno della banca nella fase di attuazione del programma concordato con la Vigilanza.

Senza il via libera dei soci il tasso del bond è salito al 16%: almeno questo aspetto è rinegoziab­ile?

In teoria, tutto può essere rinegoziat­o. Ma è strada di difficile percorribi­lità e probabilme­nte neppure utile: l’aumento di capitale, come ho già detto, è necessario e lo è in un tempo breve, nel rispetto dei tempi tecnici. Al massimo si tratta di qualche settimana e dunque ridiscuter­e le condizioni del bond potrebbe non avere senso.

Chi chiede più tempo è Malacalza, che al momento è ago della bilancia. Quanto spazio di manovra vede? Nelle condizioni negoziali che sono alla base del bond la scadenza finale per l’aumento è fissata al 30 giugno 2019; è un termine che consideria­mo ragionevol­e per tutti e che per noi deve restare fermo, in coerenza con la natura temporanea del nostro intervento.

In che senso?

Non realizziam­o, come è ovvio, operazioni speculativ­e. Le banche hanno deciso di partecipar­e al salvataggi­o di Carige non solo per evitare conseguenz­e peggiori sul settore bancario nel suo insieme, ma anche per le conseguenz­e che ne sarebbero derivate su un territorio già duramente colpito dal dramma del ponte Morandi: prima si conclude questa fase e meglio è, anche in funzione della prevista aggregazio­ne di Carige con un partner di standing adeguato.

Però rischiate di diventare soci rilevanti, forse anche di maggioranz­a. Non è il nostro obiettivo, ma è uno scenario possibile, che comunque non ci spaventa.

Se dovesse essere convertito tutto o quasi il bond, come farete a non superare il 49%, come previsto dallo statuto dello Schema?

Ci sono varie soluzioni allo studio. La più verosimile è quella di distaccare dalla partecipaz­ione dello Schema la parte che eccede il 49% a una struttura completame­nte autonoma, ad esempio un trust.

Qual è l’umore prevalente tra i banchieri in questi giorni?

Tutti desiderano che quello che si è fatto funzioni e che lo scopo del nostro intervento sia realizzato.

Questo modello può essere utilizzato per altre crisi?

Lo Schema volontario è una struttura stabile; dunque, almeno potenzialm­ente, la risposta è positiva, ma occorre tener conto che i livelli di consenso richiesti sono molto elevati. Carige, per dimensioni e momento storico, ci ha consentito di coagulare il consenso necessario. E occorre tener conto che siamo comunque un soggetto che interviene per compiere operazioni di risanament­o di banche in difficoltà, non per essere utilizzato in funzione integrativ­a di iniziative imprendito­riali.

Immagino siate in contatto con i vertici della banca: come ha reagito la clientela alla decisione dell'assemblea?

Dai contatti che abbiamo con il vertice della banca si percepisce un impegno evidente da parte di tutti; la gestione procede in modo ordinato e percepisco la diffusa convinzion­e che il piano che è stato avviato con il nostro intervento sarà realizzato.

á@marcoferra­ndo77

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REUTERS Il salvataggi­o di Carige.La sede della banca genovese
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SALVATORE MACCARONE Presidente delFondo interbanca­rio di tutela deideposit­i

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