Bcc, Ccb decide sull’uscita dal capitale di Iccrea
Al cda di ieri la linea da dare alle affiliate per l’assemblea della holding concorrente
Cassa centrale banca ha tenuto ieri l’ultimo consiglio di amministrazione del 2018. Tra i temi all’ordine del giorno c’è stata con tutta probabilità anche la questione delle azione possedute nel capitale della concorrente Iccrea da alcune Bcc che hanno aderito al gruppo trentino e dalla stessa Ccb. In tutto si tratta del 22 per cento del capitale di Iccrea per un valore di circa 250 milioni. Un anno fa la capogruppo trentina si era fatta dare un mandato irrevocabile, con scadenza gennaio 2019, dalle affiliate per trattare con il vertice di Iccrea una soluzione a quell’intreccio azionario. Un anno è trascorso ma nessun progresso significativo è emerso sinora, anche se nei giorni scorsi i vertici di Ccb si erano dichiarati ottimisti sul negoziato. Ora però alcune Bcc aderenti al gruppo già si sono attivate per aprire un contenzioso con Iccrea. L’occasione è l’assemblea convocata dalla holding il prossimo 10 gennaio, nella quale è prevista l’approvazione delle modifiche dello statuto per la trasformazione in capogruppo. Il nodo del contendere è la negazione del diritto di recesso per gli azionisti previsto dalla legge di riforma del credito cooperativo. Le banche sono pronte a impugnare la norma per incostituzionalità, ma anche ad avviare azione legale nei confronti di Iccrea (se questa negasse il recesso e il relativo ristoro), perchè alcune modifiche dello statuto non sono funzionali alla costituzione in gruppo e dunque possono dare diritto al recesso. Per poter adire le vie legali, le Bcc interessate dovrebbero recarsi in assemblea e votare contro oppure non dovrebbero presentarsi e poi tentare di far valere il diritto di recesso entro i 15 giorni successivi alla trascrizione del verbale dell’assemblea di Iccrea.
Sinora nessuno si è mosso perchè l’attenzione è puntata sulla linea di indirizzo che dovrebbe dare in materia Cassa centrale banca e in particolare sul cda di ieri che qualche decisione in materia dovrebbe averla presa. Una comunicazione da questo punto di vista è attesa al massimo entro la prossima settimana. Secondo alcune indiscrezioni, però, Ccb non sarebbe orientata a inasprire i toni proprio perchè si ritiene che possano aprirsi nei prossimi mesi margini negoziali con Iccrea e che questi possano interessare diverse partite ancora aperte, non solo quelle relative alle azioni. L’orientamento che potrebbe essere dato è quello magari di non presentarsi in assemblea lanciando libere le Bcc che lo vogliono di assumere individualmente azioni a difesa dei loro interessi.