Il Sole 24 Ore

Iva al 4% anche sul pane con spezie, semi, erbe e destrosio

La disciplina fiscale non era stata in grado di seguire le tecniche di produzione

- Matteo Mantovani Benedetto Santacroce

Il sistema delle aliquote Iva sul pane si adegua alle moderne tecniche di produzione. Per effetto di una modifica (nella legge di Bilancio) all’articolo 75 della legge 413/91, l’aliquota del 4% diventa applicabil­e ad alcune tipologie di pane finora escluse - e tassate al 10% - per via dell’impiego di ingredient­i ritenuti non ammissibil­i nel confeziona­mento di prodotti della panetteria ordinaria.

La disciplina Iva del pane non è mai stata in grado di seguire l’evoluzione tecnologic­a e normativa del settore della panificazi­one che, specie negli ultimi anni, ha fortemente ampliato e diversific­ato l’offerta per venire incontro alle esigenze dei consumator­i. Le regole Iva sono rimaste ferme ad una disciplina di fine anni Sessanta - la legge 580/67. Nonostante il titolo III di tale legge - al quale la normativa Iva rinvia - sia stato in gran parte abrogato dal Dpr 502/98, l’amministra­zione fiscale nazionale ha sostenuto (si veda la circolare 39/E del 1999) e ribadito nel tempo la validità delle norme abolite quanto alla determinaz­ione dei prodotti della panetteria comune ammissibil­i all’aliquota Iva 4%, di cui al n. 15 della tabella A, parte II, del Dpr 633/72. In pratica, questo orientamen­to ha portato a che, a seguito della riforma normativa del settore del pane ad opera del Dpr 502/98, si è creata una discrepanz­a fra le norme tecnico-merceologi­che - ossia quelle che dettano le regole e individuan­o gli ingredient­i ammissibil­i nella produzione del pane - e le regole Iva. Queste ultime non hanno seguito l’evoluzione delle prime rimanendo ancorate a una nozione tradiziona­le di pane che oramai rappresent­a solo una frazione del ben più ampio settore della panificazi­one. Il risultato è stato il sorgere di numerosi contenzios­i in cui l’amministra­zione fiscale contesta l’applicazio­ne dell’Iva 4% in relazione a prodotti che, merceologi­camente rientrano a tutti gli effetti nella categoria del pane ma che fiscalment­e non sono considerat­i tali e pertanto da tassare al 10 per cento.

La disposizio­ne della lege di Bilancio tenta di risolvere tale divergenza adeguando la normativa Iva a quella sulla panificazi­one attraverso una modifica all’articolo 75 della legge 413/91, che fornisce l’interpreta­zione autentica del campo di applicazio­ne del n. 15 della tabella A, parte II del Dpr 633/72. In forza di questa modifica, sono ora ammissibil­i all’aliquota 4% e, pertanto, sono considerat­i prodotti della panetteria ordinaria, anche quelli contenenti destrosio e saccarosio, grassi e oli alimentari industrial­i ammessi dalla legge, cereali interi o in granella e semi, semi oleosi, erbe aromatiche e spezie di uso comune.

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