«L’autonomia? C’è un impegno e verrà onorato »
«Il decreto sicurezza va nella direzione giusta. L’Anci fa politica»
Una presa di posizione esclusivamente «politica». Così il governatore lombardo, il leghista Attilio Fontana, bolla la “disubbidienza” di alcuni sindaci - a partire da Leoluca Orlando e Luigi De Magistris - e le critiche dell’Anci al decreto sicurezza.
Presidente, i suoi colleghi amministratori ricordano che con questa legge vengono messi in pericolo il diritto alla salute e anche all’istruzione dei bambini. Ma di che parliamo? I richiedenti asilo non possono lavorare e quindi il problema che i genitori non possano tenere i bambini non esiste. L’unica cosa seria sarebbe accelerare i tempi per la richiesta di asilo. In un paese civile in 3-4 mesi dovrebbe arrivare la risposta. E se è negativa se ne tornano a casa.
O entrano nell’esercito dei clandestini, visto che al di là degli slogan i rimpatri vanno a rilento. Ma non cambia niente! Prima di questa legge, quando alla fine della procedura non veniva riconosciuta la loro richiesta, entravano in clandestinità. Diciamo che così al limite si anticipano i tempi.
Dunque non solidarizza con i suoi colleghi amministratori “disobbedienti”? Assolutamente no, il provvedimento va nella direzione giusta. Qui non c’è la volontà di affrontare i problemi nel merito ma fare politica attraverso l’Anci. Più che fare finta di parlare del rispetto dei diritti altrui, dovrebbero occuparsi di rispettare i diritti dei nostri cittadini.
Presidente, lei crede davvero che a metà febbraio arriverà l’intesa con il Governo sull’autonomia regionale per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna?
Noi il nostro lavoro l’abbiamo fatto. C’è un impegno preciso e sono convinto che verrà onorato.
Ma al di là dei temi di cui rivendicate le competenze, le risorse saranno le stesse assegnatevi oggi per le singole voci? Inizialmente sì. Sono cioè le stesse cifre che lo Stato attribuisce attualmente per svolgere quei compiti che poi saranno di nostra competenza.
Che vuol dire “inizialmente”? Nell’accordo che è stato raggiunto con il Governo si prevede che nell’arco di 5 anni si passi dalla spesa storica ai costi standard. È questo l’unico modo per favorire l’efficienza.
Ma questo significa che il residuo fiscale - la differenza tra quanto versato allo Stato e quanto ricevuto - si assottiglierà?
Si potrebbe assottigliare nel momento in cui verranno realizzate quelle efficienze di cui parlavo. Ma una siringa a Varese può costare la metà che a Palermo?
Quindi nell’accordo che siglerete a febbraio sarà ufficializzato il passaggio al costo standard? Non ne abbiamo ancora parlato. Ma se si vuole migliorare, la strada è questa: essere più efficienti. E vale per tutti.
Un’efficienza che vi viene già riconosciuta vista la migrazione di pazienti e studenti da Sud verso gli ospedali e le università lombardi...
Ma si vuole che chi va adagio aumenti la velocità o chi va forte sia costretto a rallentare? Non è questione di mancanza di solidarietà ma di presa d’atto che così non si va avanti né al Nord né al Sud. Se vogliamo avere un Paese che competa con il resto del mondo questa è l’unica strada. Nel momento in cui non saremo più vincolati da leggi nazionali, potremo fare le scelte più utili per il territorio.
Ad esempio io dovrei assumere in Lombardia parecchie centinaia di medici e ho le risorse per farlo ma non posso perché c’è una un tetto di spesa a livello nazionale per tutte le Regioni. Ebbene con l’autonomia questo tetto cadrà e potremo migliorare il servizio nelle strutture ospedaliere. E vale anche per la scuola.
I maestri in Lombardia guadagneranno di più?
No, questo non si può fare. Ma posso dare risorse aggiuntive alle scuole e soprattutto potremo garantire che un bambino abbia la stessa maestra per 5 anni perché stabilizzeremo tutti i precari.