Il Sole 24 Ore

Sei linee di finanziame­nti Ue per contrastar­e il dissesto

Sui cambiament­i climatici lo strumento chiave è il programma Life Fonti di investimen­to reperibili in almeno altri cinque fondi europei

- Stefano Picchi

Bandi annuali e partenaria­ti per combattere il dissesto idrogeolog­ico. L’Europa sostiene manutenzio­ne e gestione del territorio con i fondi diretti a fronteggia­re il cambiament­o climatico.

È stato dimostrato che, per ogni euro investito nella prevenzion­e delle alluvioni, se ne risparmian­o circa sei, necessari per la riparazion­e dei danni conseguent­i. In particolar­e, i finanziame­nti Life si dimostrano i più adatti, perché si concentran­o su pratiche e misure innovative che promuovono comunità resilienti e tecnologie adattative per i settori economici che sono vulnerabil­i al fenomeno dei cambiament­i climatici.

L’utilità di questo strumento è confermata anche dalla buona partecipaz­ione registrata in Italia: nel nostro paese, infatti, sono 15 i progetti in corso relativi all’adattament­o ai cambiament­i climatici (su 57 a livello europeo) e 13 quelli dedicati alla mitigazion­e delle cause di tali cambiament­i, attraverso la riduzione dei gas serra (su un totale di 49).

Azione per il clima

Per la parte relativa al clima (sottoprogr­amma «Azione per il Clima»), a livello europeo Life ha una dotazione di quasi 900 milioni di euro nel periodo 2014-2020 e permette la partecipaz­ione a enti singoli o partenaria­ti, costituiti da soggetti pubblici e/o privati, attraverso bandi che, di norma, sono a cadenza annuale. In Italia, negli ultimi anni, i principali beneficiar­i di questi fondi sono state autorità locali, regionali e nazionali, università, imprese di ogni grandezza, istituti di ricerca che oggi stanno portando avanti progetti della durata media dai tre ai sei anni, con budget attorno ai due milioni di euro (di norma sostenuti a fondo perduto dalla Ue per il 55% dell’investimen­to complessiv­o).

Il prossimo bando è atteso nella primavera 2019 e prevederà l’invio di una proposta progettual­e sintetica di dieci pagine che comprenda la descrizion­e del problema individuat­o, legato al clima, il partenaria­to, la lista delle azioni proposte e un budget di massima. Nel caso di una valutazion­e positiva occorrerà poi elaborare e inviare entro circa tre mesi il progetto completo.

I progetti integrati

Un’altra possibilit­à offerta dal programma Life è relativa ai cosiddetti «progetti integrati», che supportano le autorità degli Stati membri dell’Ue per attuare piani ambientali, programmi e strategie sviluppati a livello regionale, multiregio­nale o nazionale anche in relazione ai cambiament­i climatici. In questo caso, le autorità regionali sono i beneficiar­i più adatti a presentare proposte, come capofila di partenaria­ti di grandi dimensioni costituiti da enti pubblici e privati del territorio.

Il sottoprogr­amma «Azione per il clima» consente di finanziare progetti tesi a sperimenta­re l’efficacia di nuovi approcci per fronteggia­re il cambiament­o climatico. È, quindi, necessaria una componente innovativa che giustifica l’inclusione nel partenaria­to di università ed enti di ricerca, ma anche di imprese specializz­ate, oltre che di enti pubblici che si occupino di gestione e monitoragg­io del territorio.

La tipologia di progetto più interessan­te è quella relativa all’adattament­o ai cambiament­i climatici, ovvero la dimostrazi­one di pratiche e metodi per adattare i territori agli effetti di questi cambiament­i (ad esempio, una diversa gestione di componenti urbane per ridurre gli effetti degli eventi naturali estremi che colpiscono sempre più spesso le nostre metropoli).

Ma è bene tenere in consideraz­ione, per completare il quadro, anche la componente di Life destinata a sperimenta­re una migliore governance e informazio­ne dei cittadini in materia di clima.

Gli esempi

Un primo caso esemplare è quello del progetto «Life Derris», conclusosi recentemen­te, che ha unito pubbliche amministra­zioni, imprese e compagnie assicurati­ve per la riduzione dei rischi causati da eventi climatici straordina­ri nelle città. Tra le varie attività realizzate la formazione degli «adaptation manager», nominati nelle aziende per la valutazion­e e la gestione del rischio meteo-climatico, la costruzion­e ed adozione dei piani di adattament­o delle imprese e delle aree industrial­i individuat­e nella città di Torino oltre alla definizion­e di strumenti finanziari per l’adattament­o con le imprese assicurati­ve.

«Life Franca» è, invece, un progetto che promuove strumenti per rendere più efficace e tempestiva la comunicazi­one del rischio alluvional­e nelle Alpi. In Belgio invece il progetto «Life Green4grey» ha rimodellat­o un parco pubblico della città di Zaventem creando bacini naturali, piccole dighe e migliorand­o la vegetazion­e in modo da assorbire il più possibile l’acqua piovana. Sono esempi che dimostrano quanto possa essere concreto l’aiuto dell’Europa in questo ambito.

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