Bonus all’auto elettrica, 50 modelli entro il 2020
Attualmente le vetture disponibili sono poche e care Resta il nodo della ricarica
La manovra spinge, incentivandole fino a 6 mila euro, sulle auto green, e anche in Italia si è acceso un faro sulle vetture elettrificate e si attendono da qui al 2020 una cinquantina di modelli, 20 elettrici puri e gli altri ibridi plug-in. Nell’«elettromobilità» l’Italia però è ancora indietro: lo scorso anno, nonostante la forte crescita, ne sono state vendute appena 5mila unità. Complice anche il nodo della ricarica: poche le colonnine disponibili. Negli ultimi mesi sono state presentate diverse auto elettriche a lunga autonomia ma si tratta spesso di modelli extra lusso che costando più di 50mila euro più Iva non sono incentivabili.
Le vetture elettriche pure sono identificate dalla sigla BEV (Battery Electric Vehicle) o EV (Electric Vehicle). Sono prive di motore termico e si ricaricano esclusivamente tramite presa di corrente o in marcia durante la frenata. Tra i modelli completamente elettrici troviamo anche le vetture Fuel Cell, ovvero spinte da batterie a celle combustibile alimentate ad idrogeno. Oltre alle zero emissioni, offrono autonomia maggiori rispetto ai modelli elettrici Bev ma ad oggi in Italia è presente un solo distributore di idrogeno. Se fino ad oggi il peggior incubo per ogni automobilista era quello di rimanere senza una “una goccia di benzina”, in futuro il carburante derivato dal petrolio lascerà il posto a elettroni e batterie cariche. Già oggi l’ansia da autonomia al volante di un’auto elettrica ha un nome preciso, Range Anxiety, e colpisce un numero importante di automobilisti che viaggiano a zero emissioni. La soluzione per combatterla, in attesa di modelli alla portata di tutti con autonomie superiori ai 500 km e una rete di ricarica capillare, è quella di studiare il percorso nei lunghi viaggi per conoscere la posizione esatta delle stazioni di carica.