UN PAGHERÒ E UN CABRIOLET
Un pagherò e un cabriolet. Il lessico del gioco d’azzardo si adatta bene alla bozza di decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100. Se non cambierà all’ultimo minuto resterà un testo che oscilla tra mistificazione del principio di realtà (in tema previdenziale) e velleitarismo (in tema di assegno anti povertà). Il pagherò è nel congegno del reddito di cittadinanza perché si parte dal presupposto che in tre mesi l’Italia sgarrupata dei centri per l’impiego diventi il Mississippi del lavoro che si trova con l’ok nella schermata del telefonino.
Una fiaba narrata, con più malizia che ingenuità, a uso delle elezioni europee.
Gli altri canali di uscita
Sarà possibile il pensionamento anticipato per le lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959 e le lavoratrici autonome nate entro il 31 dicembre 1958. Basta aver maturato un’anzianità contributiva di almeno trentacinque anni. La pensione verrà ricalcolata per intero con il sistema contributivo. Proproga di un anno anche per l’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico introdotto in via sperimenatale fino a fine 2018. Interessa disoccupati in condizioni di bisogno con 63 anni e 30 di contributi (o 36 per chi ha svlto attività gravose).