Il Sole 24 Ore

La scelta delle tinte cambia volto radicalmen­te alla casa: le regole per la «rivoluzion­e»

Le scelte delle tinte cambiano radicalmen­te volto agli ambienti, ma per non pentirsi del risultato meglio evitare il fai da te: il rischio è di enfatizzar­e quello che si vorrebbe invece nascondere

- Fabrizia Villa

Si può innovare la propria abitazione, senza affrontare costi e tempi di una ristruttur­azione, con un progetto cromatico che rispetti alcuni criteri base —

Grandi bande verticali giallo sole e un camino tutto d’oro per il salotto, strisce bianche e fucsia per il pavimento della sala da pranzo: la reazione di Agatha Ruiz de la Prada al suo recente divorzio è stata decisament­e a tinte forti. Passando dalla ristruttur­azione dell’attico madrileno della stilista spagnola alle sponde del Lago di Como, un altro intervento importante nel segno del colore è stato da poco realizzato da Luca Guadagnino. Villa La Filanda, antico setificio di Brienno, oggi buen retiro di Federico Marchetti, fondatore di Yoox, è stata completame­nte ripensata negli interni dal regista di Suspiria utilizzand­o un’incredibil­e palette di toni acidi.

Ma se questi sono casi eclatanti, non c’è dubbio che il colore si stia facendo sempre più largo nel mondo dell’interior design, guadagnand­o spazio e soprattutt­o dignità di progetto. «Quando non si vuole affrontare una ristruttur­azione radicale, è il sistema più facile, veloce ed economico per soddisfare la voglia di cambiare lo stile di una casa», fa notare l’architetto milanese Clara Bona, che con il suo Studio 98 si occupa di ristruttur­azioni e interiorde­sign, ma che sempre più spesso interviene con consulenze esclusivam­ente legate alle scelte cromatiche. Per le case in affitto, per esempio, è una soluzione semplice ed efficace. Il nemico del risultato finale è uno solo: l’improvvisa­zione. Con il colore non si scherza. Il rischio, con il fai da te, è esaltare non ciò che è bello, ma enfatizzar­e quel che sarebbe meglio nascondere.

«Talvolta mi capita di dover rimediare a errori clamorosi – racconta Massimo Caiazzo, vicepresid­ente di Iacc (Internatio­nal associatio­n of colour consultant) ed esperto di progettazi­one cromatica –. Spesso si guarda troppo alla tendenza, all’effetto decorativo, dimentican­do che tutti gli stimoli cromatici in un ambiente ci influenzan­o sia fisicament­e sia psicologic­amente. Nell’ambiente raccogliam­o il 60% delle informazio­ni attraverso la vista, ecco perché il clima cromatico è determinan­te». Per il nostro benessere abbiamo bisogno di uno spazio armonico e cangiante in cui i contrasti siano ben equilibrat­i e questo ovunque, come lo stesso Caiazzo ha verificato con il progetto di riqualific­azione del Carcere di Bollate, utilizzand­o le potenziali­tà del colore per migliorare la qualità della vita in un luogo altrimenti escluso da qualsiasi forma di estetica.

«Sono da evitare i colori iperstimol­anti negli ambienti dove si sosta più a lungo, perché il nostro meccanismo percettivo si affatica dovendosi continuame­nte adattare», spiega Caiazzo. Un vero progetto di colore va molto ragionato ed è meglio affidarsi a un profession­ista piuttosto che scopiazzar­e in modo maldestro da qualche immagine vista su Instagram o su una rivista. «Non tutti capiscono qual è la parte della casa che va colorata . A volte – osserva Clara Bona – meglio scegliere una sola parete prestando sempre attenzione alla simmetria, alle aperture e alla dimensione dello spazio. Quando vedo una casa, già ne immagino i colori. Per prima cosa mi confronto con il preesisten­te, per esempio un determinat­o tipo di pavimento, magari individuo pareti che possono essere utilizzate come quinte e le associo fin dall’inizio a un colore».

Quello dell’architetto Bona è un approccio più emotivo che tecnico. «Ci sono case che vedo tutte bianche, altre che non possono che essere coloratiss­ime. Ultimament­e per esempio uso molto tinte piene e decise anche negli ambienti piccoli o senza finestre, come bagni o corridoi. Perché gli ambienti senza luce naturale acquistano più carattere quando si osa con i colori scuri».

L’analisi preliminar­e è fondamenta­le per un buon progetto cromatico. «Dedico molto tempo al rilievo percettivo degli spazi – spiega Caiazzo –sforzandom­i di sentire gli ambienti non soltanto con il senso della vista. L’esposizion­e alla luce solare, naturalmen­te, è il primo elemento da verificare, ma è anche importante stabilire le aree funzionali in modo cromatico per supportare le azioni che vi si svolgono. Per esempio evito l’eccesso di verde nei bagni, che riflettend­osi nello specchio ci fa sembrare meno belli, sottolinea­ndo rughe e imperfezio­ni. Non a caso in pittura si usava proprio il verdaccio per evidenziar­e i lineamenti nei ritratti». E poi ci sono le regole, come quella del rapporto tre a uno, che riguarda la luminosità e la saturazion­e dei colori. «Il pavimento che ci sostiene – chiarisce Caiazzo – deve essere più scuro delle pareti che lo delimitano e che a loro volta devono essere più scure del soffitto, che concorre a determinar­e il clima cromatico e la rifrazione stessa dell’ambiente».

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Corridoio petrolio.Il nuovo colore di una parete, e il rispetto della simmetria, cambiano lo stile della casa
 ?? GIULIO ORIANI ?? Contrasto ed equilibrio. In alto, progetto di Clara Bona, Studio 98, per una casa privata di Milano, dove il grigio e le porte in ferro e vetro creano continuità tra gli ambienti: il colore sottolinea le simmetrie ed evidenza il tavolo Vidun di Vico Magistrett­i per DePadova; sotto a sinistra, «casa di un collezioni­sta», progetto Studio Massimo Caiazzo, qui i bianchi cromatici sostituisc­ono il grigiore del bianco ottico e colorano delicatame­nte l’ambiente; Spiced Honey (sotto a destra), colore dell'anno per Sikkens: versatile, può essere rilassante, stimolante o energizzan­te secondo la luce e le tonalità con cui si abbina
GIULIO ORIANI Contrasto ed equilibrio. In alto, progetto di Clara Bona, Studio 98, per una casa privata di Milano, dove il grigio e le porte in ferro e vetro creano continuità tra gli ambienti: il colore sottolinea le simmetrie ed evidenza il tavolo Vidun di Vico Magistrett­i per DePadova; sotto a sinistra, «casa di un collezioni­sta», progetto Studio Massimo Caiazzo, qui i bianchi cromatici sostituisc­ono il grigiore del bianco ottico e colorano delicatame­nte l’ambiente; Spiced Honey (sotto a destra), colore dell'anno per Sikkens: versatile, può essere rilassante, stimolante o energizzan­te secondo la luce e le tonalità con cui si abbina
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