Sempre uguale e sempre diverso
Èda circa vent’anni che Christian Thielemann sale periodicamente sul podio dei Wiener Philharmoniker, ma il 79esimo Concerto di Capodanno lo ha visto per la prima volta dirigere l’orchestra viennese all’appuntamento più prestigioso della stagione. Con 90 Paesi collegati via TV o radio, e 40 milioni di ascoltatori, il
Neujahrskonzert resta il più seguìto saluto musicale al nuovo anno.
L’edizione 2019 ha portato novità nel programma, con si brani mai eseguiti prima dai Wiener nella Sala d’Oro del Musikverein. E alla diretta televisiva prodotta dall’Orf, si è aggiunta una troupe nipponica dell’emittente NHK, per una registrazione in 8K, a celebrazione delle proficue relazioni commerciali tra Austria e Giappone, lunghe 150 anni.
Ma quest’anno si celebra pure il 150° dell’inaugurazione del Teatro dell’Opera di Vienna, avvenuta nel 1869 nell’àmbito dei grandi lavori di creazione della Ringstrasse, un evento ricordato con l’ambientazione nelle sue sale prova, di parte degli inserti del concerto, sia di ballo sia cantati. Stacchi che quest’anno sono stati coreografati per la prima volta da Andrey Kaydanovskiy, giovane étoile russa del Balletto dell’Opera di Vienna, con costumi affidati ad un esordiente del design nostrano, Arthur Arbesser.
Thielemann ha entusiasmato il pubblico con una direzione attenta e misurata, che ha saputo scoprire aspetti inediti in brani ricchi di luci e ombre, ma spesso declassati a musica da puro intrattenimento o da ballo: «Nuove sfumature le trovi solo se l’orchestra le sa offrire. Con l’ineguagliabile flessibilità musicale dei Wiener ne ho scoperte molte, ho imparato molto» ha detto: «Le marce in particolare sono sempre rischiose e degenerano in fretta. Ma non con questi formidabili musicisti».
Nella trama di lievità e gioia dei brani della dinastia Strauss, come di quella degli Hellmesberger, si aprono spesso squarci di malinconia, che il 59enne direttore d’orchestra ha voluto rappresentare musicalmente con morbide sonorità da «paesaggio collinare». Prima di assurgere all’olimpo dei grandi teatri e festival, agli inizi della sua carriera Thielemann ha diretto del resto molte operette. Un genere che non rinnega «sono fra le mie radici profonde» – e che lo ha aiutato a calarsi nell’universo artistico danubiano.
Il suo apprezzamento per l’orchestra viennese è del tutto ricambiato: «Abbiamo atteso a lungo il suo consenso per il Neujahrskonzert e speriamo in un prosieguo della collaborazione», ha affermato il portavoce dell’orchestra, Daniel Froschauer, primo violinista che suona uno Stradivari del 1727.
Berlinese doc giunto dunque nel cuore musicale pulsante di Vienna, e attuale direttore della Sächsische
Staatskapelle di Dresda, Thielemann è già saldamente ancorato anche a Salisburgo, dove dirige il Festival di Pasqua dal 2013 sul podio dell’orchestra sassone.
Intanto si è già aperta (fino al 28 febbraio) la prevendita con estrazione a sorte, sia per il Concerto di Capodanno 2020, sia per i cloni dell’anteprima e del concerto di San Silvestro, la cui direzione sarà affidata nuovamente ad una new entry del Neujahrskonzert: il lèttone Andris Nelsons.
Da lunedì 7 viene rilasciato anche il Cd del concerto.