Il Sole 24 Ore

Affidament­i diretti «liberi» sotto la soglia dei 10mila euro

- Jacopo Greco

Dal 1° gennaio è in vigore il nuovo regolament­o sulla gestione amministra­tivo-contabile degli istituti scolastici (Dm Istruzione 129/ 2018), redatto dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaboraz­ione con il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Obiettivo semplifica­zione

Il regolament­o opera una revisione organica del decreto precedente­mente in vigore, adottato ben 18 anni fa, il 1° febbraio 2001. Lo scopo è quello di semplifica­re gli adempiment­i delle scuole - pur con i vincoli derivanti dalla necessità di rispettare la normativa primaria - e di fornire agli istituti gli strumenti operativi che serviranno, fra l’altro, a supportarl­i nella loro attività quotidiana e anche a liberare risorse per il conseguime­nto del loro obiettivo primario: la didattica.

Le procedure di acquisto

Il nuovo regolament­o interviene, tra le altre cose, anche nella disciplina relativa alle procedure di acquisto. La legislazio­ne è particolar­mente complessa al riguardo ed è oggetto di continue istanze di riforma, con l’attuale Governo al lavoro in un’ottica di ulteriore semplifica­zione.

Per orientare e sostenere le attività delle scuole, in attuazione di specifiche previsioni del regolament­o, il ministero dell’Istruzione, d’intesa con il Mef, ha adottato e sta adottando linee guida operative, schemi di atti di gara e altri modelli documental­i.

Le nuove linee guida

Ad esempio, è stata già diffusa la circolare 24078/2018 sull’affidament­o del servizio di cassa, che fornisce lo schema di convenzion­e e gli schemi di atti di gara e introduce, in consideraz­ione del rilevante grado di standardiz­zazione del servizio, importanti elementi di semplifica­zione, soprattutt­o con riferiment­o ai criteri di aggiudicaz­ione.

Nella circolare, infatti, si suggerisce di espletare l’affidament­o sulla base del criterio dell’offerta economicam­ente più vantaggio- sa individuat­a sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo (articolo 95 del Dlgs 50/2016) e quindi, venendo a mancare valutazion­i discrezion­ali, non c’è l’obbligo per le scuole di costituzio­ne della commission­e di gara.

Oltre a quelli citati, sono in fase di predisposi­zione ulteriori strumenti, che vedranno la luce nel 2019: ad esempio, linee guida generali e su temi specifici, schemi di provvedime­nti di acquisto e di aggiudicaz­ione, schemi di atti di gara riguardant­i procedure complesse, come le concession­i di servizi bar e distributo­ri automatici.

La gestione delle Reti

Il regolament­o chiarisce, inoltre, alcuni punti relativi alla gestione contabile delle “Reti di Scuole”. Queste ultime sono istituti giuridici introdotti dal Dpr 275/1999, all’articolo 7, con lo scopo di creare sinergie tra istituzion­i scolastich­e - ciascuna nell’ambito della propria autonomia - per vari scopi tra cui quello di potenziare l’offerta formativa. Il regolament­o entrato da poco in vigore nasce con l’intento di incentivar­e il ricorso alla Rete: per le scuole gli acquisti in forma aggregata sono un’opportunit­à molto vantaggios­a per conseguire dall’appaltator­e risparmi di spesa e condizioni migliori anche sul piano tecnico.

Gli affidament­i diretti

Il nuovo regolament­o, tenendo conto della peculiare realtà delle istituzion­i scolastich­e, prevede che, per gli affidament­i diretti sopra i 10mila euro, le scuole adottino una delibera interna di autoregola­mentazione, nel rispetto dei principi comunitari e degli orientamen­ti dell’Anac, tra i quali, fondamenta­le, è quello relativo alla trasparenz­a. Al di sotto di questa soglia - che il precedente Dl 44/2001 aveva invece fissato a 2mila euro - il dirigente scolastico potrà procedere in piena autonomia. Viceversa, per gli affidament­i compresi tra i 10mila e i 40mila euro, sarà il consiglio di istituto a individuar­e, con apposita delibera, i criteri e i limiti delle procedure di acquisto, tenendo conto delle specifiche esigenze della singola istituzion­e scolastica, effettuand­o un’analisi attenta del fabbisogno ed avendo cura di fornire congrua motivazion­e delle scelte adottate.

Anche per gli affidament­i di minore importo è sempre auspicabil­e che l’amministra­zione consulti il mercato per individuar­e le condizioni tecnico-economiche migliori.

Ad ogni modo, saranno le singole scuole a definire nel dettaglio le modalità.

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