Il Sole 24 Ore

L’ingorgo dei Ddl bandiera: tensione tra Lega e M5S

A Montecitor­io riforme, legittima difesa, chiusura domenicale negozi e Ncc Il Dl semplifica­zioni al Senato servirà per accogliere le richieste dei due partiti

- Mariolina Sesto

Alle Camere è ingorgo di D dl bandiera e si profila un mese di tensione M 5 s-Lega. Si va dalle riforme costituzio­nali al Ddl sulla legittima difesa, dall’ acqua pubblicaal­la chiusura domenicale dei negozi fino alla class action. Sul referendum propositiv­o sembra vicina un’intesa M5s-Lega con quorum al 25 per cento.

Il calendario di Camera e Senato è fittissimo di date da cerchiare in rosso. Almeno di qui a un mese, ma anche oltre. Superato lo scoglio manovra, le Camere sono pronte a occuparsi di una miriade di Ddl bandiera, parte presentati da M5s, parte dalla Lega. Tutti comunque in grado di avere un impatto forte sui rispettivi elettorati. Dunque, potenzialm­ente in grado di creare divisioni e tensioni nella maggioranz­a. Se ne avrà un assaggio la prossima settimana quando il Ddl costituzio­nale sul referendum propositiv­o di marca Cinque stelle approderà in Aula. Lì si vedrà se si troverà un accordo per introdurre un - sia pur piccolo - quorum. Nel frattempo, già il prossimo venerdì, sempre alla Camera, scadrà il termine per la presentazi­one degli emendament­i al Ddl sulla legittima difesa, questa volta di marca leghista. Gli occhi saranno puntati su eventuali emendament­i presentati dagli alleati pentastell­ati. Ma ancor più ad alta tensione saranno le vere e proprie votazioni sui due provvedime­nti, soprattutt­o se verranno chiesti voti segreti.

Ancora, sempre in rampa di lancio e sempre a Montecitor­io ci sono il Ddl sull’acqua pubblica e quello sulle chiusure domenicali dei negozi, entrambi di iniziativa pentastell­ata ed entrambi non particolar­mente ben visti dal Carroccio. Il primo provvedime­nto è arrivato alle ultime audizioni, in programma tra mercoledì e giovedì, il secondo invece ha già chiuso con il ciclo di audizioni e domani l’ufficio di presidenza della commission­e Attività produttive deciderà come proseguire l’esame. Se M5s porterà a casa entrambe le misure, la Lega chiederà in cambio il sì a provvedime­nti pesanti. E non è un mistero che alle porte, il 15 febbraio, sia in calendario un consiglio dei ministri che vedrà la presentazi­one di un Ddl per l’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Provvedime­nto leghista apertament­e osteggiato da tutta l’area meridional­ista del M5s, capofila la ministra per il Sud Barbara Lezzi.

E non è finita qui. Perché lunedì prossimo scade il termine per la presentazi­one di eventuali modifiche al Ddl M5s sulla class action. Se al Senato andrà liscia, il provvedime­nto, che è in seconda lettura, sarà legge. La Lega illuminerà il semaforo verde? E che dire del decreto Ncc, incardinat­o alla Camera ma non ancora esaminato? E ancora, il decreto reddito-quota 100 che dovrebbe essere varato dal governo entro questa settimana, dalla prossima dovrebbe iniziare la navigazion­e parlamenta­re.

Ultimo tassello: il decreto semplifica­zioni. L’appuntamen­to è per il 15 gennaio in aula al Senato. Qui, più che le tensioni si anniderann­o tutti gli escamotage per accogliere le rispettive richieste dei partiti della maggioranz­a. E molti sono pronti a scommetter­e che servirà per far tornare i conti nella difficile trattativa parlamenta­re tra M5s e Lega.

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Al Senato. Il decreto semplifica­zioni è atteso per il 15 gennaio in aula

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