Il Sole 24 Ore

LA CORSA ALL’INPS? RESTO UN TECNICO

- di Enzo De Fusco

Gentile Direttore, più volte in queste settimane si è parlato del cambio della Governance dell'Inps e dell'Inail rappresent­ando la volontà politica di ripristina­re il Consiglio di amministra­zione dei due Enti.

In questa prospettiv­a ho letto che tra i candidati a presidente dell'Inps sarebbe stato fatto anche il mio nome. Non posso che ringraziar­e coloro che, con atto di stima, potrebbero aver pensato alla mia persona.

Sono consapevol­e della responsabi­lità e del prestigio di tale funzione pubblica. Tuttavia, per fare chiarezza e per rispetto istituzion­ale, vorrei esprimere la mia volontà di non ricoprire questo ruolo. Sono infatti convinto di essere più utile continuand­o a offrire ai decisori istituzion­ali il mio libero contributo di idee in ragione dell’esperienza profession­ale maturata negli anni.

A tal proposito, colgo l’occasione per esprimere la mia opinione favorevole sul pacchetto di norme previdenzi­ali che saranno approvate nei prossimi giorni con decreto legge.

Quota 100, le proroga di opzione donna e dell'Ape sociale rappresent­ano un sistema di flessibili­tà per i requisiti di accesso alla pensione che risulteran­no utili al ricambio generazion­ale del mercato del lavoro.

All'interno del decreto legge sono state individuat­e soluzioni anche per i giovani lavoratori soggetti al sistema contributi­vo i quali, in base alle attuali caratteris­tiche del mercato del lavoro, inevitabil­mente si troveranno a gestire dei buchi contributi­vi che inciderann­o negativame­nte sul diritto e sull'importo della pensione. Per loro è prevista una norma sperimenta­le che consentirà di riscattare in modo agevolato e senza particolar­i vincoli i periodi mancanti di contribuzi­one. Il riscatto sarà consentito anche ai familiari degli interessat­i e ai datori di lavoro come sistema premiante, così da ripartire l’onere.

Il decreto bloccherà anche l'incremento automatico delle speranze di vita che nel tempo avrebbe progressiv­amente imposto di dover lavorare fino ad un'età eccessivam­ente avanzata.

Il decreto conterrà un rafforzame­nto del ruolo dei fondi di solidariet­à bilaterali che in alcuni settori, come quello bancario, hanno rappresent­ato un punto di forza per le operazioni di ricambio generazion­ale.

I fondi potranno pagare il pre-pensioname­nto di tre anni rispetto a quota 100 (ossia, 59 anni + 35 di contributi) con il finanziame­nto interament­e a carico delle imprese. Questa condizione, molto più economica dell'i sopensione contenuta nella riforma Fornero, è ammessa purché un accordo sindacale stabilisca il numero di giovani assunti.

I fondi bilaterali potranno, per conto del datore di lavoro, riscattare senza oneri aggiuntivi anche la laurea dei propri dipendenti al fine di consentire ai lavoratori di ottenere il diritto al pensioname­nto o al pre-pensioname­nto.

Insomma, si tratta di un insieme di norme che spero possano essere davvero utili a migliorare, direttamen­te o indirettam­ente, le condizioni del nostro mercato del lavoro. Sarà necessario un attento monitoragg­io, ma il pacchetto, insieme ad altre leve, potrebbe favorire la ripartenza dell’economia.

Consulente del lavoro e del sottosegre­tario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon

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