LA CORSA ALL’INPS? RESTO UN TECNICO
Gentile Direttore, più volte in queste settimane si è parlato del cambio della Governance dell'Inps e dell'Inail rappresentando la volontà politica di ripristinare il Consiglio di amministrazione dei due Enti.
In questa prospettiva ho letto che tra i candidati a presidente dell'Inps sarebbe stato fatto anche il mio nome. Non posso che ringraziare coloro che, con atto di stima, potrebbero aver pensato alla mia persona.
Sono consapevole della responsabilità e del prestigio di tale funzione pubblica. Tuttavia, per fare chiarezza e per rispetto istituzionale, vorrei esprimere la mia volontà di non ricoprire questo ruolo. Sono infatti convinto di essere più utile continuando a offrire ai decisori istituzionali il mio libero contributo di idee in ragione dell’esperienza professionale maturata negli anni.
A tal proposito, colgo l’occasione per esprimere la mia opinione favorevole sul pacchetto di norme previdenziali che saranno approvate nei prossimi giorni con decreto legge.
Quota 100, le proroga di opzione donna e dell'Ape sociale rappresentano un sistema di flessibilità per i requisiti di accesso alla pensione che risulteranno utili al ricambio generazionale del mercato del lavoro.
All'interno del decreto legge sono state individuate soluzioni anche per i giovani lavoratori soggetti al sistema contributivo i quali, in base alle attuali caratteristiche del mercato del lavoro, inevitabilmente si troveranno a gestire dei buchi contributivi che incideranno negativamente sul diritto e sull'importo della pensione. Per loro è prevista una norma sperimentale che consentirà di riscattare in modo agevolato e senza particolari vincoli i periodi mancanti di contribuzione. Il riscatto sarà consentito anche ai familiari degli interessati e ai datori di lavoro come sistema premiante, così da ripartire l’onere.
Il decreto bloccherà anche l'incremento automatico delle speranze di vita che nel tempo avrebbe progressivamente imposto di dover lavorare fino ad un'età eccessivamente avanzata.
Il decreto conterrà un rafforzamento del ruolo dei fondi di solidarietà bilaterali che in alcuni settori, come quello bancario, hanno rappresentato un punto di forza per le operazioni di ricambio generazionale.
I fondi potranno pagare il pre-pensionamento di tre anni rispetto a quota 100 (ossia, 59 anni + 35 di contributi) con il finanziamento interamente a carico delle imprese. Questa condizione, molto più economica dell'i sopensione contenuta nella riforma Fornero, è ammessa purché un accordo sindacale stabilisca il numero di giovani assunti.
I fondi bilaterali potranno, per conto del datore di lavoro, riscattare senza oneri aggiuntivi anche la laurea dei propri dipendenti al fine di consentire ai lavoratori di ottenere il diritto al pensionamento o al pre-pensionamento.
Insomma, si tratta di un insieme di norme che spero possano essere davvero utili a migliorare, direttamente o indirettamente, le condizioni del nostro mercato del lavoro. Sarà necessario un attento monitoraggio, ma il pacchetto, insieme ad altre leve, potrebbe favorire la ripartenza dell’economia.
Consulente del lavoro e del sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon