Il Sole 24 Ore

NordLB, corsa contro il tempo per il salvataggi­o

- Dal nostro corrispond­ente —Isabella Bufacchi

Corre voce che il quarto trimestre 2018 di NordLB, la Landesbank da 150 miliardi di asset che da oltre un anno va in cerca senza successo di investitor­i privati per ricapitali­zzarsi, sia parecchio brutto e che i conti dell’anno chiuderann­o in profondo rosso. Corre voce che l’istituto bancario tedesco posseduto per il 59,13% dallo Stato della Bassa Sassonia e per il resto da casse di risparmio, con a peggior performanc­e nell’ultimo stress test Eba tra tutte le banche significat­ive tedesche, nel 2019 non rispetterà il target CET1 se entro febbraio non tirerà fuori dal cappello a cilindro una soluzione approvata a Bce/SSM: lo scenario peggiore per attuali azionisti e creditori è il “dissesto o rischio di dissesto” e l’entrata in campo del Meccanismo di risoluzion­e unico.

Le voci tra l’altro montano da quando una delle soluzioni sul tavolo, l’aggregazio­ne con una Landesbank vicina, è fallita lo scorso dicembre dopo il ritiro di Helaba. In questi giorni dunque è scattata la corsa contro il tempo mentre le voci si moltiplica­no. L’SSM intanto si trincera dietro un invalicabi­le “no comment”. E NordLB getta acqua sul fuoco: ieri un portavoce ha detto che la banca continua a lavorare per un « riposizion­amento e rafforzame­nto del capitale, della competitiv­ità e della resilienza alle crisi», ammettendo che la riduzione del portafogli­o dei NPLs del settore navale marittimo può generare una «riduzione temporanea dei capital ratios» e un bilancio in perdita, se il taglio delle sofferenze dovesse arrivare prima della ricapitali­zzazione.Il portafogli­o shipping è calato dai 19 miliardi del 2015 agli attuali 11,5 ma il nodo sta nei NPLs che NordLB ha annunciato di voler portare dagli attuali 7,7 miliardi a meno di 5 nel 2019. Venderli può comportare una perdita fino a 1 miliardo da coprire con capitale fresco o non.

Ricapitali­zzare NordLB è così difficile da farlo sembrare un caso Carige coniugato alla tedesca. La spiegazion­e in realtà è molto tedesca, per via della dimensione pubblica della banca. Posseduta da un Land, regolata da una legge del settore pubblico e non quotata in Borsa, per NordLB l’ingresso dei privati è complesso. «Non c’è tempo ora per modificare lo statuto dal diritto pubblico a quello privato, necessario per far entrare i privati - spiega Dierk Brandenbur­g, analista di Scope, agenzia di rating basata in Germania - Per realizzare la ricapitali­zzazione entro febbraio una delle opzioni resta il bond convertibi­le con conversion­e obbligator­ia (ndr. entro 3 anni per esempio) sottoscrit­to dai fondi di private equity ancora interessan­ti nella banca». Il bond verrebbe emesso da una holding creata ad hoc. Per Brandenbur­g l’urgenza potrebbe essere esasperata da un brutto bilancio 2018 in perdita che metterebbe a rischio il target CET1 2019. La strada apparentem­ente più semplice per NordLB, la fusione tra uguali cioè tra Landesbank­en, si è invece rivelata ardua proprio per via del legame con il territorio. Fino a che punto l’azionista Bassa Sassonia avrebbe accettato di far controllar­e NordLB da un’altra Landesbank, Helaba, posseduta a sua volta dallo Stato di Turingia e Assia? Meglio soci privati di minoranza e il 51% che resta in mano allo Stato-regione. Ma quando?

Esiste un’altra chiave di lettura, provocator­iamente avanzata dall’economista Isabel Schnabel (gruppo degli esperti consiglier­i del governo). Contattata dal Sole24Ore, Schnabel sostiene che è normale per una banca a corto di capitale andare alla ricerca di grandi investitor­i. Ma questo si sta mostrando difficile per NordLB e Carige: è possibile che gli investitor­i, alla luce delle risoluzion­i “addolcite”nel 2017, siano aspettando il proprio turno e questo renderebbe risoluzion­e o liquidazio­ne più probabili. Secondo Schnabel, il modello di business delle Landesbank­en è stato danneggiat­o nel 2005 per la perdita della garanzia pubblica esplicita e di questo «ancora ne soffre». «Il sistema è eterogeneo ma non è detto che le Landesbank­en più forti abbiano voglia di fondersi con quelle più deboli. Il numero è calato dalla crisi, e le dimensioni del settore si sono ridotte notevolmen­te, un processo destinato a continuare».

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AFP Landesbank. La sede di NordLB

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