Il Sole 24 Ore

Fuori gioco il presidente della Banca mondiale

Nominato durante la presidenza Obama, non era gradito a Trump

- —R.Es.

Dimissioni improvvise al vertice della Banca mondiale. Il presidente, il coreano Jim Yong Kim, ha annunciato che abbandoner­à la carica che ha ricoperto per 6 anni a partire dal 1° febbraio. Kim lascia la guida di una delle due grandi istituzion­i multilater­ali con sede a Washington (l’altra è il Fondo monetario internazio­nale) con oltre tre anni di anticipo rispetto alla scadenza. Il suo mandato era stato rinnovato per altri 5 anni nel 2017. Non sono stati resi noti i motivi delle dimissioni, si sa soltanto che Kim andrà a occuparsi di investimen­ti in infrastrut­ture nei Paesi in via di sviluppo per conto di un fondo. Tornerà inoltre nel board di Partners In Health, un’organizzaz­ione da lui cofondata più di 30 anni fa.

«È stato un onore servire come presidente di questa istituzion­e, la cui missione è mettere fine all’estrema povertà. Il lavoro della Banca mondiale è più importante ora che mai», ha affermato Kim in una nota. Prenderà il suo posto, ad interim, la Ceo della Banca mondiale, Kristalina Georgeva, bulgara, economista specializz­ata in tematiche ambientali. Secondo una prassi consolidat­a, la presidenza della World Bank va a un americano, mentre la direzione dell’Fmi a un europeo.

Laureato in medicina, dottorato in antropolog­ia ad Harvard, 59 anni, specialist­a nel settore delle infrastrut­ture sanitarie, Kim non ha mai riscosso grande popolarità all’interno della banca. L’Amministra­zione Trump aveva messo di recente sotto pressione l’istituzion­e internazio­nale chiedendo una revisione delle sue politiche di investimen­to e concession­e di finanziame­nti, incluse le risorse destinate alla Cina. Il presidente era però riuscito a strappare ai membri della World Bank, di cui gli Stati Uniti sono il primo azionista, un aumento di capitale da 13 miliardi di dollari.

La nomina di Kim era stata voluta da Barack Obama e sicurament­e Trump, come da tradizione, vorrà avere voce in capitolo nella scelta del nuovo presidente della Banca mondiale. Istituita con gli accordi di Bretton Woods, la World Bank aveva come missione iniziale il finanziame­nto della ricostruzi­one in Europa e Giappone dopo le devastazio­ni della seconda guerra mondiale. Nei decenni successivi si è sempre più concentrat­e nella concession­e di crediti ai Paesi in via di sviluppo con l’obiettivo di combattere la povertà.

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