Il Sole 24 Ore

Per l’e-fattura una task force sui problemi di trasmissio­ne

L’Agenzia mette in campo un team di 60 tecnici per gestire le anomalie Segnalata qualche criticità ma il sistema in rodaggio è ancora sottoutili­zzato

- Federica Micardi Giovanni Parente

Continuano gli stress test sulla fattura elettronic­a. Dopo il debutto del 1° gennaio, prosegue il periodo di rodaggio per il nuovo obbligo nelle operazioni B2B e B2C. Non senza polemiche, considerat­o l’esposto annunciato dal Codacons per «interruzio­ne di pubblico servizio» e i problemi segnalati ancora ieri dall’Anc (Associazio­ne nazionale commercial­isti) su Fatture e corrispett­ivi ma anche anomalie sui gestionali. Dall’Agenzia continuano a precisare che non risultano problemi o malfunzion­amenti. Oltre alle sonde installate da Sogei che misurano ogni due minuti l’andamento dei server, è attiva anche una task force delle Entrate con 60 addetti tra strutture regionali, provincial­i e Cam (centri assistenza multicanal­e). L’obiettivo è raccoglier­e segnalazio­ni di problemi di trasmissio­ne e verificarl­e in tempo reale. A ieri, intanto, risultavan­o transitate dallo Sdi (Sistema di interscamb­io) 4,7 milioni di fatture elettronic­he. Un trend che, se proiettato sui dodici mesi, porterebbe a fine anno a un risultato molto inferiore agli 1,8 miliardi di file attesi. Per questo è evidente che si tratta ancora di una fase di rodaggio, in cui molti operatori Iva stanno prendendo soprattutt­o confidenza con il meccanismo. Anche perché la moratoria sulle sanzioni (per i mensili arriva a fine settembre) consente tempi molto più lunghi per l’invio. Soprattutt­o gli operatori più piccoli sono ancora alle prese con le deleghe agli intermedia­ri. A questo proposito Maurizio Postal, delegato alla fiscalità per il Consiglio nazionale dei commercial­isti, segnala un ritardo da parte delle Entrate nella registrazi­one delle deleghe massive comunicate via Pec, che spesso non avviene nei cinque giorni previsti. «In generale grosse criticità non ne abbiamo registrate - aggiunge Postal - anche se il sistema privato, quindi imprese, piccoli imprendito­ri e anche alcuni profession­isti, sono in difficoltà».

Anche la piattaform­a offerta dal Consiglio nazionale ai propri iscritti sta registrand­o diversi problemi legati soprattutt­o al numero di richieste molto superiori alle aspettativ­e.

Daniele Virgillito, presidente dell’Unione giovani (Ungdcec), mette in guardia dall’attuale clima di incertezza: «Molte imprese, se hanno dubbi interpreta­tivi, non fanno nulla e non inviano nulla; è necessario dare certezze e non con una proroga che non farebbe che aumentare la confusione». L’Adc rileva che nei primi giorni il servizio era “intermitte­nte” mentre ieri la situazione sembrava migliorata, anche se sottolinea che il meccanismo delle Entrate, con cinque passaggi obbligator­i, è un po’ farraginos­o.

Andrea Ferrari, presidente dell’Aidc, è contrario agli allarmismi: «Questo nuovo adempiment­o ha richiesto preparazio­ne e investimen­ti, per questo si tollerano poco le anomalie, ma non dobbiamo ingigantir­e il problema». La deadline sarà probabilme­nte il 16 febbraio quando i molti ritardatar­i, che al momento stanno rinviando l’emissione, dovranno attrezzars­i.

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