Il Sole 24 Ore

Mini Ires e Registro, le priorità del non profit

Dopodomani l’incontro del Forum Terzo settore con il Governo

- Anna Emanuela Paolillo

Primo passo del Governo nel dialogo con il Terzo settore: è fissato per dopodomani 10 gennaio l'incontro a Palazzo Chigi con le rappresent­anze del mondo non profit, per discutere le criticità delle modifiche recentemen­te introdotte dalla legge di Bilancio e il percorso da seguire per completare l’attuazione della riforma avviata con il decreto legislativ­o 117/2017.

Un segnale giudicato incoraggia­nte da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore, che sottolinea l’importanza di aprire un confronto con il Governo sui temi sociali.

Tra le questioni da discutere c'è innanzitut­to la reintroduz­ione della disposizio­ne che prevedeva la riduzione al 50% dell’Ires per gli enti operanti in settori di interesse generale quali l’assistenza, la sanità, la beneficenz­a, la ricerca e l’alloggio sociale (articolo 6 del Dpr 601 del 1973), abrogata a sorpresa con la manovra di bilancio.

Misura quest’ultima che ha provocato da subito la reazione del mondo non profit, che si è visto improvvisa­mente raddoppiar­e il carico impositivo (con il passaggio dell'aliquota dal 12% al 24%) su attività finora agevolate proprio in ragione della loro indubbia rilevanza per la collettivi­tà, con un aggravio fiscale che ricadrebbe non solo sugli enti non profit ma anche sugli utenti finali dei servizi.

La reintroduz­ione della “mini Ires” non è però l'unico tema all’ordine del giorno che dovrà essere affrontato nell’ambito del tavolo con il Governo.

Le rappresent­anze del Terzo settore, infatti, evidenzian­o la necessità di accelerare il completame­nto della riforma, provvedend­o innanzitut­to all'attivazion­e del Registro unico nazionale, da cui indubbiame­nte dipende l’operativit­à di diverse disposizio­ni normative.

Basti pensare all’utilizzo nella denominazi­one dell’indicazion­e “Ente del Terzo settore” (o dell’acronimo “Ets”) e all’adozione della relativa qualifica.

Importante, inoltre, sarà verificare gli ulteriori passaggi per rendere operativa la tanto attesa riforma del Terzo settore.

Di fondamenta­le importanza per l’emanazione dei provvedime­nti attuativi è l’insediamen­to della Cabina di regia - organo istituito ma non operativo - che ha il compito di coordinare le politiche di governo e le azioni di promozione ed indirizzo delle attività degli enti.

Una volta attivato questo organo, si dovrà procedere all’emanazione dei decreti mancanti che includono:

a) l’approvazio­ne della modulistic­a per la predisposi­zione dei bilanci;

b) la definizion­e delle condizioni e dei limiti per l’esercizio di attività diverse da quelle di interesse generale;

c) le linee guida relative allo svolgiment­o delle attività di raccolta fondi e quelle relative alla redazione del bilancio sociale.

Altresì fondamenta­le, sul versante delle agevolazio­ni fiscali, è l’emanazione dei decreti che dovranno definire le regole operative per il social bonus che consentirà la valorizzaz­ione dei beni immobili pubblici inutilizza­ti o sequestrat­i alle mafie e assegnati agli enti del terzo settore nonché le tipologie di beni e i criteri di valorizzaz­ione delle erogazioni liberali in natura.

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