Il Sole 24 Ore

Estonia incubatore di startup grazie all’e-residency

A quattro anni dal lancio il Paese m0ltiplica le opportunit­à per le imprese italiane

- Michele Pignatelli

Un incubatore per startup e un ponte verso nuovi mercati: così si presenta agli occhi degli imprendito­ri stranieri l’Estonia con il suo progetto di e-residency, che ha avuto il mese scorso un momento informativ­o e di confronto con la realtà italiana grazie a un seminario ospitato dalla Regione Lombardia a Milano. La residenza elettronic­a, lanciata a fine 2014 dal governo estone, ha visto finora l’adesione di oltre 50mila persone, per lo più da Paesi vicini (Finlandia e Russia sono i più rappresent­ati, ma l’Italia è decima al mondo con oltre 2mila). Il progetto è nato con l’obiettivo primario di attrarre aziende e capitali stranieri e, non a caso, il 68% delle richieste presentate ha il business come motivazion­e. Ad oggi sono oltre 6mila le nuove imprese avviate con l’e-residency, 295 quelle italiane.

Ottenere la residenza elettronic­a (che – è bene ricordarlo – non è equiparabi­le alla cittadinan­za o alla residenza vera e propria in termini di diritti) e gestire un’impresa a distanza è relativame­nte semplice ed economico (si vedano le schede). Ma perché o per chi può essere davvero convenient­e? «Siamo un Paese business-friendly – ha sottolinea­to durante il seminario l’ambasciatr­ice estone in Italia, Celia Kuningas-Saagpakk – con conti sani e buone performanc­e di crescita, soprattutt­o nel settore IT; occupiamo posizioni di rilievo in molti campi, a cominciare dalla competitiv­ità del sistema fiscale dove siamo primi nella classifica Ocse; la nostra arma migliore, infine, è la digitalizz­azione: internet è un diritto sociale garantito, tutti hanno una carta di identità elettronic­a, il 99% dei servizi è online e Sin rete si può fare qualunque cosa, dalla firma di documenti ai pagamenti. Con la garanzia fornita dalle nuove tecnologie di massima protezione da cyber-attacchi».

Sul fronte fiscale il vantaggio principale è una corporate tax al 20% che si applica però solo a dividendi ed emolumenti e non ai profitti reinvestit­i (che sono esentasse), il che rende il Paese particolar­mente appetibile per le startup. Ma le tasse non sono l’unica attrattiva, come conferma Bruno Conte, fondatore e presidente di Social4Soc­ial, nata come impresa no-profit e divenuta nel tempo network di imprendito­ri e profession­isti

GLI E-RESIDENT ITALIANI

In tutto i residenti sono finora oltre 50mila, molti per ragioni di business. Più che un mercato in sé, l’Estonia va considerat­a un incubatore per nuove iniziative imprendito­riali

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