Estonia incubatore di startup grazie all’e-residency
A quattro anni dal lancio il Paese m0ltiplica le opportunità per le imprese italiane
Un incubatore per startup e un ponte verso nuovi mercati: così si presenta agli occhi degli imprenditori stranieri l’Estonia con il suo progetto di e-residency, che ha avuto il mese scorso un momento informativo e di confronto con la realtà italiana grazie a un seminario ospitato dalla Regione Lombardia a Milano. La residenza elettronica, lanciata a fine 2014 dal governo estone, ha visto finora l’adesione di oltre 50mila persone, per lo più da Paesi vicini (Finlandia e Russia sono i più rappresentati, ma l’Italia è decima al mondo con oltre 2mila). Il progetto è nato con l’obiettivo primario di attrarre aziende e capitali stranieri e, non a caso, il 68% delle richieste presentate ha il business come motivazione. Ad oggi sono oltre 6mila le nuove imprese avviate con l’e-residency, 295 quelle italiane.
Ottenere la residenza elettronica (che – è bene ricordarlo – non è equiparabile alla cittadinanza o alla residenza vera e propria in termini di diritti) e gestire un’impresa a distanza è relativamente semplice ed economico (si vedano le schede). Ma perché o per chi può essere davvero conveniente? «Siamo un Paese business-friendly – ha sottolineato durante il seminario l’ambasciatrice estone in Italia, Celia Kuningas-Saagpakk – con conti sani e buone performance di crescita, soprattutto nel settore IT; occupiamo posizioni di rilievo in molti campi, a cominciare dalla competitività del sistema fiscale dove siamo primi nella classifica Ocse; la nostra arma migliore, infine, è la digitalizzazione: internet è un diritto sociale garantito, tutti hanno una carta di identità elettronica, il 99% dei servizi è online e Sin rete si può fare qualunque cosa, dalla firma di documenti ai pagamenti. Con la garanzia fornita dalle nuove tecnologie di massima protezione da cyber-attacchi».
Sul fronte fiscale il vantaggio principale è una corporate tax al 20% che si applica però solo a dividendi ed emolumenti e non ai profitti reinvestiti (che sono esentasse), il che rende il Paese particolarmente appetibile per le startup. Ma le tasse non sono l’unica attrattiva, come conferma Bruno Conte, fondatore e presidente di Social4Social, nata come impresa no-profit e divenuta nel tempo network di imprenditori e professionisti
GLI E-RESIDENT ITALIANI
In tutto i residenti sono finora oltre 50mila, molti per ragioni di business. Più che un mercato in sé, l’Estonia va considerata un incubatore per nuove iniziative imprenditoriali