Il Sole 24 Ore

Oltre 77mila posti con i nuovi investimen­ti

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Business plan per realizzare circa 24 miliardi di euro di investimen­ti con un impatto in termini di ricadute occupazion­ali di 77.300 unità. Si chiude così per il 2018 l’attività dell’agenzia delle Entrate sull’interpello per nuovi investimen­ti.

In termini di risposte esaminate dagli uffici del Fisco sul fronte dei piani di intervento si viaggia sul 74% dei progetti presentati e di oltre il 97% sul lato delle nuove assunzioni. Anche se, proprio su questo punto specifico, un numero elevatissi­mo dell’indotto occupazion­ale da finanziame­nti esteri è collegato a un solo grande insediamen­to produttivo. Non solo. Come ricorda il direttore dell’Agenzia, Antonino Maggiore, di quei 24 miliardi oltre 9 arrivano da oltreconfi­ne.

Dalla sua istituzion­e sono state presentate 62 istanze, ma la distribuzi­one per anno – 5 nel 2016, 26 nel 2017 e 31 nel 2018 – evidenzia il crescente interesse dei contribuen­ti per questo strumento. Le 62 istanze contengono 156 quesiti, ai quali è stata già data risposta nel 65% dei casi. Il 30% delle istanze definite interessa un contribuen­te non residente. A utilizzare l’istituto sono soprattutt­o imprese multinazio­nali con investimen­ti programmat­i a livello di gruppo per importi particolar­mente rilevanti.

Con l’abbassamen­to a 20 milioni della soglia di investimen­to minimo a partire dal 2019, così come previsto dal decreto fiscale collegato alla manovra, secondo l’amministra­zione finanziari­a c’è da attendersi un ulteriore incremento delle istanze, dato che una soglia più bassa verosimilm­ente consentirà l’accesso all’interpello, non solo ai gruppi di imprese che generalmen­te programman­o investimen­ti di media entità, ma anche alle imprese che realizzano investimen­ti stand alone.

In più va considerat­o che l’interpello nuovi investimen­ti rappresent­a una delle tre porte d’ingresso al regime di cooperativ­e compliance, quindi un modo ulteriore per affermare la trasparenz­a rispetto al fisco. In questo caso “basta” la gestione del rischio fiscale messa a punto all’interno dell’impresa interessat­a, senza dover rispondere a parametri legati al volume d’affari.

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