Accoglienza, 400 sindaci contestano le critiche Anci
Il presidente Decaro: «Oggi ci confronteremo in modo costruttivo»
Il decreto sicurezza contiene «norme e principi giusti e condivisibili», e l’Anci (Associazione dei Comuni Italiani) non può dare «la sensazione di aderire tout court alle tesi del partito dell’accoglienza». Firmato: 400 sindaci, tra cui quelli di 4 capoluoghi di Regione (Genova, L’Aquila, Trieste e Venezia) e 25 di Provincia, che hanno aderito all’iniziativa lanciata da Guido Castelli, sindaco di Ascoli e delegato Anci alla finanza locale. La lettera è stata indirizzata al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e replica alla sua richiesta di correggere il decreto perché «così com’è non tutela i diritti delle persone».
«Oggi ci confronteremo in modo costruttivo nel direttivo», risponde Decaro, perché l’Anci «non può e non vuole essere trascinata in una campagna elettorale permanente». Non sarà facile, però, ricucire la spaccatura tra chi ha evocato la «disobbedienza civile» (Orlando a Palermo e De Magistris a Napoli), chi muove critiche più istituzionali (Decaro, Pd, sulla scorta di un voto unanime della commissione immigrazione Anci) e chi promuove il decreto dal centrodestra. Ma non dai Cinque Stelle, visto che fra i firmatari non compaiono Virginia Raggi, Chiara Appendino o il sindaco di Livorno Filippo Nogarin.