Di Maio domenica vede i gilet gialli e punta sulla democrazia diretta
Luigi Di Maio incontrerà domenica a Roma due esponenti dei gilet gialli francesi: Véronique Rouillé e Yvan Yonnet, normanni del Pardem, il partito francese della demondializzazione. Rouillé e Yonnet saranno in Italia da sabato al convegno del partito antiliberale e antimondialista P101, cui partecipa anche l’economista no euro Antonio Maria Rinaldi.
Dopo la porta sbarrata dall’attivista bretone Jacline Mouraud, una delle ex portavoci dell’ala moderata dei gilet gialli, se ne sono dunque aperte altre. Anche se la stessa Mouraud, interpellata su Rouillé e Yonnet, ha reagito sprezzante: «Non so chi siano». Un segnale di quanto sia ancora frastagliato il movimento francese, dove comunque emergono correnti pronte a valutare l’offerta dei Cinque Stelle: l’uso gratuito della piattaforma Rousseau per organizzarsi in forma più strutturata, candidarsi alle europee e allearsi in un gruppo populista capace di diventare l’ago della bilancia tra i partiti tradizionali e i sovranisti. A mostrare interesse sono stati ieri anche Ingrid Levavasseur, annoverata tra le moderate, ed Eric Drouet, che invece è uno dei più radicali: è stato lui a invitare a marciare contro l’Eliseo.
A Bruxelles martedì Di Maio ha incontrato il polacco Pawel Kukiz di Kukiz'15, partito di destra euroscettico, il croato Ivan Sinčić del populista Blocco umano e la finlandese Karolina Kähönen di Liike Nyt, movimento per il libero mercato. Filo conduttore: il tifo per la democrazia diretta al centro del Manifesto su cui il M5S sta lavorando.