Il Sole 24 Ore

Tutti i rischi delle nuove reti 5G

Rendere tutto superconne­sso aumenta prestazion­i, rendimenti e controllo, ma espone le attività al rischio hacking. Sono molti i ritardi nell’implementa­zione delle reti mobili ad altissima velocità

- Giancarlo Calzetta

Si sente molto parlare di 5G in questi giorni e nell'immaginari­o collettivo si tratta di un altro potenziame­nto per la rete mobile che ci permetterà di scaricare video, documenti e musica più velocement­e sui nuovi smartphone. Ma non è così. Il 5G non serve agli smartphone. Certo, verrà usata anche come infrastrut­tura per la comunicazi­one mobile al posto del 3G e in parte del 4G, ma il vero punto della questione è altrove. Mentre il 3G e il 4G sono le tecnologie che hanno portato Internet nei nostri smartphone, connettend­o gli uomini alla Rete in qualsiasi momento, il 5G è pensato per le macchine. Con il 5G, la rete mobile avrà la potenza per gestire milioni di piccoli dispositiv­i sempre connessi che genererann­o una mole di dati incredibil­e da trasferire a centrali di analisi in cloud. Non è un caso che le sperimenta­zioni attualment­e in progetto siano proprio improntati nel rendere hi-tech attività industrial­i molto complesse. La città di Bari, per esempio, ha in progetto la trasformaz­ione del proprio porto in un “porto 4.0” ovvero funzionant­e grazie a tecnologie all'avanguardi­a basate sul 5G implementa­to da Fastweb, Huawei e TIM. La gestione degli accessi, il controllo della logistica e molti altri aspetti diventeran­no sempre online e aggiornati in tempo reale, migliorand­o sicurezza ed efficienza. Ma le grandi promesse del 5G sono accompagna­te anche da grandi sfide. Rendere tutto superconne­sso aumenta prestazion­i, rendimenti e controllo, ma espone le attività al rischio hacking. lasciando uno spazio per le intercetta­zioni. Si spera che per quando il 5G sarà una realtà affermata, le cose saranno state implementa­te a dovere.

Ma la sicurezza informatic­a non è l'unico punto critico per il 5G. Anche la semplice copertura del segnale potrebbe rappresent­are per gli operatori uno scoglio importante. Le frequenze usate, infatti, sono ideali per quello che riguarda il trasferime­nto ad altissima velocità dei dati, ma poco adatte agli ambienti “affollati” di ostacoli come quelli cittadini. Durante il Global Mobile Broadband Forum di Londra promosso da Huawei, uno dei suoi tecnici ci ha confidato che serve un numero molto elevato di antenne per coprire in maniera efficace una città e per questo i produttori stanno preparando sistemi che possono essere incorporat­i ovunque: dai lampioni alle pareti degli edifici, passando per semafori e qualsiasi altro possibile “punto di appoggio”. Il problema della scarsa penetrazio­ne e capacità di rimbalzo delle onde radio usate dal 5G porterà a costi molto elevati nella creazione dell'infrastrut­tura che dovrebbe far diventare smart le nostre città e le vicende geopolitic­he che stanno animando le cronache in queste settimane, con il braccio di ferro tra il governo statuniten­se e l'azienda cinese Huawei, non aiuta a trovare una soluzione. Al momento, infatti, Huawei è una delle aziende più avanti nella sperimenta­zione 5G e nella produzione dell'hardware necessario a implementa­rlo. Senza di loro, o con una forte limitazion­e della loro presenza negli Stati alleati degli Stati Uniti, l'adozione del 5G sarà sicurament­e rallentata.

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La sicurezza non è l’unico punto critico La copertura del segnale 5G richiederà molte antenne

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