Sì Tav oggi in piazza Manifestazione anche con la Lega
La partita nel governo si sposta sul nodo referendum, Chiamparino (Pd) lo rilancia Toninelli prende ancora tempo: un parere giuridico dopo l’analisi costi-benefici
Slitta ancora la scelta del governosulla Torino-Lione. Toninelli: l’analisi costi-benefici completa a fine gennaio. Chiamparino: un tentativo di «scavallare le elezioni Ue senza decidere». Tra Lega e M5S il confronto si sposta sull’ipotesi di un referendum. Ma con i ritardi l’Italia rischia di perdere 813 milioni della Ue. Lega oggi in piazza a Torino per la nuova manifestazione sì Tav.
Sulla Tav il governo potrebbe saltare. Ma è un’eventualità che né Matteo Salvini né Luigi Di Maio e tantomeno Giuseppe Conte vogliono al momento prendere in considerazione. Nessuno fa passi indietro, ma non si cerca neppure lo scontro. La parola d’ordine è abbassare i toni. Così anche l’annuncio della Lega di partecipare oggi a Torino alla manifestazione per il sì alla Tav non scuote più di tanto i soci di governo. «Non mi stupisce, la Lega è da sempre a favore ma c’è il contratto...», dice Di Maio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il premier, che sostiene «non essere un problema» la partecipazione del partito di Salvini al flashmob in Piazza Castello organizzato dalle madamin. Ma soprattutto la bocciatura della Tav, contenuta nella relazione costi benefici consegnata a Danilo Toninelli (la conferma è arrivata dal presidente della commissione Marco Ponti), è stata derubricata dallo stesso ministero delle Infrastrutture a una mera «bozza preliminare» che andrà affiancata alla parallela «analisi giuridica» ancora in corso. Toninelli assicura che siamo alle battute finali e che anche questa seconda indagine arriverà a breve, «entro la fine di questo mese», assicura. Poi si procederà al confronto con la Francia e la Commissione Ue. Il verdetto finale del Governo arriverà dunque solo al termine dell’iter.
Il tentativo è prendere tempo ed evitare che sulla Tav si consumi lo strappo nella maggioranza già alle prese con diverse frizioni. In ballo c’è una campagna elettorale, quella per le europee ma anche per la guida del Piemonte, il cui esito è destinato a incidere pesantemente sugli equilibri tra M5s e Lega. «Vogliono scavallare il 26 maggio», attacca il governatore Pd della Regione Sergio Chiamparino. Ma se così fosse è una scelta non priva di rischi. Entro il 31 dicembre di quest’anno dovranno partire i nuovi cantieri per 1,9 miliardi. In caso contrario, l’Italia potrebbe perdere gli 813 milioni di contributi messi a disposizione da Bruxelles. Una prospettiva molto concreta visti i tempi tecnici necessari per completare la procedura d’appalto. Senza contare che i rapporti burrascosi con Parigi potrebbero contribuire a caricare sul governo italiano tutte le responsabilità di eventuali ritardi.
Nel mirino c’è soprattutto la Lega. «Oltre a scendere in piazza dovrebbe assumersi la responsabilità di decidere una volta per tutte sulla realizzazione dell’opera, perché èripartitol’brodo », insiste Chi am parino che conferma di essere pronto a indire il referendum sulla Tav qualora arrivasse il« no» del consultazione popolare acui sono pronti a partecipare anche i governatori del Nord: Veneto, Lombardia e anche la Liguria che con il presidente Giovanni Tot i oggi piazza. Ci saranno anche esponenti di Forza Italia eF di che con la Lega puntano alla conquista del Piemonte. E la Torino-Lione è inevitabilmente destinata a essere al centro della campagna elettorale. Chiara Appendino, la penta stellata sindaca di Torino, di ceche la «la Lega in piazza fa sorridere».
Ma è stato proprio Salvini a dare il via libera alla partecipazione dei suoi. Il leader della Lega però non spinge sull’ acceleratore .« Nessuno pretende che la Tav non si tocchi però io voglio un’Italia del sì, che vada avanti e non torni indietro», ha detto ieri rispondendo a Di Maio che ricordava come nel contratto sia prevista la revisione del progetto. Gli alleati del centrodestra lo pungolano, lo invitano a «non arrendersi» alla decrescita del M5s. Il ministro dell’Interno non sembra preoccupato e nel frattempo si dichiara pronto a sostenere il referendum sulla Tav. Anche perché potrebbe rivelarsi un’utile via d’uscita, soprattutto se fosse in concomitanza con le elezioni europee e regionali. Tanto per la Lega che per il M5s. Consentirebbe infatti a entrambi di schierarsi in campagna elettorale su fronti opposti, ma senza mettere a repentaglio la sopravvivenza del governo perchè la parola finale spetterebbe ai cittadini.