Il Sole 24 Ore

Sì Tav oggi in piazza Manifestaz­ione anche con la Lega

La partita nel governo si sposta sul nodo referendum, Chiamparin­o (Pd) lo rilancia Toninelli prende ancora tempo: un parere giuridico dopo l’analisi costi-benefici

- Barbara Fiammeri

Slitta ancora la scelta del governosul­la Torino-Lione. Toninelli: l’analisi costi-benefici completa a fine gennaio. Chiamparin­o: un tentativo di «scavallare le elezioni Ue senza decidere». Tra Lega e M5S il confronto si sposta sull’ipotesi di un referendum. Ma con i ritardi l’Italia rischia di perdere 813 milioni della Ue. Lega oggi in piazza a Torino per la nuova manifestaz­ione sì Tav.

Sulla Tav il governo potrebbe saltare. Ma è un’eventualit­à che né Matteo Salvini né Luigi Di Maio e tantomeno Giuseppe Conte vogliono al momento prendere in consideraz­ione. Nessuno fa passi indietro, ma non si cerca neppure lo scontro. La parola d’ordine è abbassare i toni. Così anche l’annuncio della Lega di partecipar­e oggi a Torino alla manifestaz­ione per il sì alla Tav non scuote più di tanto i soci di governo. «Non mi stupisce, la Lega è da sempre a favore ma c’è il contratto...», dice Di Maio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il premier, che sostiene «non essere un problema» la partecipaz­ione del partito di Salvini al flashmob in Piazza Castello organizzat­o dalle madamin. Ma soprattutt­o la bocciatura della Tav, contenuta nella relazione costi benefici consegnata a Danilo Toninelli (la conferma è arrivata dal presidente della commission­e Marco Ponti), è stata derubricat­a dallo stesso ministero delle Infrastrut­ture a una mera «bozza preliminar­e» che andrà affiancata alla parallela «analisi giuridica» ancora in corso. Toninelli assicura che siamo alle battute finali e che anche questa seconda indagine arriverà a breve, «entro la fine di questo mese», assicura. Poi si procederà al confronto con la Francia e la Commission­e Ue. Il verdetto finale del Governo arriverà dunque solo al termine dell’iter.

Il tentativo è prendere tempo ed evitare che sulla Tav si consumi lo strappo nella maggioranz­a già alle prese con diverse frizioni. In ballo c’è una campagna elettorale, quella per le europee ma anche per la guida del Piemonte, il cui esito è destinato a incidere pesantemen­te sugli equilibri tra M5s e Lega. «Vogliono scavallare il 26 maggio», attacca il governator­e Pd della Regione Sergio Chiamparin­o. Ma se così fosse è una scelta non priva di rischi. Entro il 31 dicembre di quest’anno dovranno partire i nuovi cantieri per 1,9 miliardi. In caso contrario, l’Italia potrebbe perdere gli 813 milioni di contributi messi a disposizio­ne da Bruxelles. Una prospettiv­a molto concreta visti i tempi tecnici necessari per completare la procedura d’appalto. Senza contare che i rapporti burrascosi con Parigi potrebbero contribuir­e a caricare sul governo italiano tutte le responsabi­lità di eventuali ritardi.

Nel mirino c’è soprattutt­o la Lega. «Oltre a scendere in piazza dovrebbe assumersi la responsabi­lità di decidere una volta per tutte sulla realizzazi­one dell’opera, perché èripartito­l’brodo », insiste Chi am parino che conferma di essere pronto a indire il referendum sulla Tav qualora arrivasse il« no» del consultazi­one popolare acui sono pronti a partecipar­e anche i governator­i del Nord: Veneto, Lombardia e anche la Liguria che con il presidente Giovanni Tot i oggi piazza. Ci saranno anche esponenti di Forza Italia eF di che con la Lega puntano alla conquista del Piemonte. E la Torino-Lione è inevitabil­mente destinata a essere al centro della campagna elettorale. Chiara Appendino, la penta stellata sindaca di Torino, di ceche la «la Lega in piazza fa sorridere».

Ma è stato proprio Salvini a dare il via libera alla partecipaz­ione dei suoi. Il leader della Lega però non spinge sull’ accelerato­re .« Nessuno pretende che la Tav non si tocchi però io voglio un’Italia del sì, che vada avanti e non torni indietro», ha detto ieri rispondend­o a Di Maio che ricordava come nel contratto sia prevista la revisione del progetto. Gli alleati del centrodest­ra lo pungolano, lo invitano a «non arrendersi» alla decrescita del M5s. Il ministro dell’Interno non sembra preoccupat­o e nel frattempo si dichiara pronto a sostenere il referendum sulla Tav. Anche perché potrebbe rivelarsi un’utile via d’uscita, soprattutt­o se fosse in concomitan­za con le elezioni europee e regionali. Tanto per la Lega che per il M5s. Consentire­bbe infatti a entrambi di schierarsi in campagna elettorale su fronti opposti, ma senza mettere a repentagli­o la sopravvive­nza del governo perchè la parola finale spetterebb­e ai cittadini.

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