Il Sole 24 Ore

Due miliardi di patrimoni esteri fuori dalle dichiarazi­oni fiscali

Da controlli su 160 soggetti un maggiore imponibile Irpef di 520 milioni

- Mobili e Parente

Le indagini delle Entrate, in sinergia con la Guardia di Finanza, hanno fatto emergere nel 2018 nei confronti di 160 soggetti una maggiore base imponibile Irpef di 520 milioni. Ma soprattutt­o, gli uffici del Fisco hanno accertato omesse indicazion­i di attività finanziari­e per oltre 1,85 miliardi di euro, tenuti nascosti oltre confine.

Non sono bastate due voluntary disclosure a far emergere del tutto i patrimoni detenuti illegalmen­te all’estero. Le indagini condotte dall’agenzia delle Entrate, in sinergia costante con la Guardia di Finanza, hanno fatto emergere nell’anno appena concluso, nei confronti di 160 soggetti, una maggiore base imponibile Irpef di 520 milioni circa . Ma soprattutt­o, gli uffici del Fisco hanno accertato omesse indicazion­i di attività finanziari­e ai fini del monitoragg­io fiscale per oltre 1,85 miliardi di euro. In sostanza quasi due miliardi di patrimoni celati ancora all’amministra­zione finanziari­a e tenuti nascosti oltre confine.

Le attività investigat­ive e di analisi, con particolar­e attenzione a quelle di contrasto a modalità di evasione ed elusione messi in atto da soggetti particolar­mente a rischio, sono state orientate soprattutt­o verso fenomeni di residenza estera fittizia e di trasferime­nto o detenzione di attività finanziari­e all’estero in violazione degli obblighi di monitoragg­io fiscale, che si concretizz­ano con la compilazio­ne del quadro RW del modello Redditi. I principali strumenti utilizzati per nascondere i patrimoni all’estero sono ancora trust e società di comodo.

A indirizzar­e i controlli e le analisi di rischio su cui concentrar­e i recuperi di gettito sono state soprattutt­o le informazio­ni raccolte con le due operazioni di rientro dei capitali. Con le direttive impartite già nel 2016, infatti, l’Agenzia aveva disposto l’utilizzo delle dichiarazi­oni di emersione della voluntary per procedere con successive attività di analisi e rilevazion­e statistica delle condotte evasive più diffuse (soprattutt­o quelle che prevedono lo spostament­o all’estero di risorse e investimen­ti) e di profilazio­ne di fenomeni ad alta pericolosi­tà fiscale.

Mentre un’altra fonte d’innesco è rappresent­ata dallo scambio dati , anche grazie all’area sempre più estesa del common reporting standard (Crs) ossia il meccanismo di il sistema di condivisio­ne automatica dei dati a carattere finanziari­o dei contribuen­ti.

Rimanendo sempre sul fronte della fiscalità internazio­nale hanno giocato un ruolo importante gli accordi sui prezzi di trasferime­nto, i cosiddetti «Apa» (Advanced pricing agreement, unilateral­i o bilaterali) e le procedure amichevoli per l’eliminazio­ne della doppia imposizion­e (Mutual agreement procedure o Map). Le istanze sugli Apa presentate nel 2015 sono state 109 e gli accordi conclusi 23, mentre nel 2018 l’Agenzia ha ricevuto 156 istanze e ha concluso 45 accordi.

Per le Map, le Entrate hanno ereditato dal dipartimen­to delle Finanze il compito di sottoscriv­ere gli accordi con le amministra­zioni estere contro le doppie imposizion­i. Nel 2016 l’Agenzia ha discusso 22 casi e sottoscrit­to 14 accordi. Lo scorso anno sono state presentate direttamen­te 189 istanze di Map e sono stati discussi 153 casi con 85 accordi accordi.

 ??  ?? Note: (*) Dato provvisori­o in quanto alcune istanze sono inviate con raccomanda­ta entro il 31 dicembre e potrebbero pervenire all'ufficio in data successiva; (**) Le istanze pervenute dal 21 dicembre 2018 sono in fase di lavorazion­e; (***) Erano pendenti 436 casi a fine 2016, ossia al momento del passaggio di competenze dal Mef alle Entrate avvenuto da inizio 2017, e comunque nel 2016 l'Agenzia ha svolto tre negoziati negli ultimi due mesi dell'anno su delega del Mef Fonte: elaborazio­ne su dati agenzia delle Entrate
Note: (*) Dato provvisori­o in quanto alcune istanze sono inviate con raccomanda­ta entro il 31 dicembre e potrebbero pervenire all'ufficio in data successiva; (**) Le istanze pervenute dal 21 dicembre 2018 sono in fase di lavorazion­e; (***) Erano pendenti 436 casi a fine 2016, ossia al momento del passaggio di competenze dal Mef alle Entrate avvenuto da inizio 2017, e comunque nel 2016 l'Agenzia ha svolto tre negoziati negli ultimi due mesi dell'anno su delega del Mef Fonte: elaborazio­ne su dati agenzia delle Entrate

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy