Il Sole 24 Ore

«La riforma vìola i poteri di Camere e Capo dello Stato»

Strada aperta alla riduzione del ruolo di intermedia­zione svolto dal Parlamento

- Di Emilia Patta

Referendum proposito: attenzione, maneggiare con cura. Le perplessit­à del presidente emerito della Corte costituzio­nale Cesare Mirabelli sul Ddl Fraccaro che introduce il referendum propositiv­o riguardano più di un aspetto: il quorum troppo basso, il fatto che non siano escluse leggi di spesa e leggi penali, la possibilit­à del “ballottagg­io” tra la proposta di legge del comitato referendar­io e la legge eventualme­nte approvata dal Parlamento. Ma l’obiezione di Mirabelli è per così dire a monte: «La nostra, a differenza di quella svizzera, è una democrazia parlamenta­re e il nostro ordinament­o ruota di conseguenz­a tutto attorno al ruolo del Parlamento come luogo del dialogo e della compensazi­one di interessi particolar­i e tra loro diversi. Introducen­do uno strumento di democrazia diretta così forte, e con un quorum che corrispond­e ad una pur corposa minoranza(i sì devono essere superiori al 25% dell’elettorato, ndr), si valorizzan­o proprio quegli interessi particolar­i che il Parlamento dovrebbe inglobare nell’interesse generale. Non solo, toccando di fatto le prerogativ­e del Parlamento si toccano a cascata anche altre prerogativ­e. Ad esempio del governo e del presidente della Repubblica».

In che modo il referendum propositiv­o interferis­ce con i poteri del Capo dello Stato?

La Costituzio­ne stabilisce che capo dello Stato, “prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazi­one”. Nel caso della proposta di legge approvata dal corpo elettorale a chi dovrebbe rinviare il testo? Si dovrebbe di nuovo indire il referendum? Oltre al conflitto popolo Parlamento, insito nel meccanismo del “ballottagg­io”, c’è anche il rischio di un conflitto popolo-presidente della Repubblica.

Il“ballottagg­io” trale due proposte, quella del comitato referendar­io e quella Parlamento, configura uno scontro popolo-Parlamento? Stiamo andando verso la dis intermedia­zione del Parlamento?

È una votazione per contrappos­izione, da una parte il corpo elettorale e dall’altra il Parlamento. In caso di “vittoria” del primo, saremmo di fronte a una sfiducia del Parlamento. E attenzione: non solo in questo modo

«In caso di dubbi sulla proposta approvata dagli elettori a chi rinvia il testo il Presidente?»

Cesare Mirabelli PRESIDENTE EMERITO DELLA CONSULTA

il Parlamento perde centralità, ma domandiamo­ci quale può essere il passo successivo: una democrazia plebiscita­ria con una votazione elettronic­a da casa? Tecnicamen­te sarebbe possibile.

Sfiducia al Parlamento e quindi, indirettam­ente, al governo? Certo, anche se si tratterebb­e di una sfiducia politica e non giuridica. Il governo partecipa al processo legislativ­o non solo con iniziativa diretta, ma anche dando parere positivo o negativo sui Ddl di iniziativa parlamenta­re. Se il corpo elettorale boccia una legge appena approvata dalla maggioranz­a delle Camere con il parere positivo del governo è chiaro che tale bocciatura investe anche il governo. Diverso il discorso nel caso del referendum abrogativo, dove c’è una verifica di attualità su leggi spesso risalenti a molti anni prima.

Il meccanismo previsto è piuttosto complicato. L’elettore si troverebbe davanti ad una scheda con 3 quesiti: uno per dire sì o no alla proposta del comitato referendar­io, un altro per dire sì o no alla legge del Parlamento e un terzo per dire quale delle due leggi si preferisce se entrambe dovessero superare il quorum. Ma il terzo quesito è riservato solo a chi ha dato il doppio sì... Non ci siamo: non si può restringer­e la democrazia, per cerchi concentric­i, solo ad alcuni.

Presidente Mirabelli, secondo lei il referendum propositiv­o non andrebbe proprio introdotto.

Io preferisco lo strumento del referendum consultivo. Ma se proprio si vuole introdurre il propositiv­o allora i paletti devono essere molto stringenti: no alle leggi di spesa e tributarie, che potrebbero incrinare la faticosa architettu­ra della legge di bilancio, e no a leggi penali. Bisogna evitare una legislazio­ne emotiva: ad esempio che cosa accadrebbe se si sottopones­se agli elettori una legge che prevede la castrazion­e chimica per gli stupratori?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy