Il Sole 24 Ore

Industria 4.0, parte da Milano l’alleanza imprese-università

Al Politecnic­o di Milano 11 milioni di fondi Mise e altrettant­i dai privati Il rettore Resta: «L’obiettivo è migliorare la competitiv­ità del nostro sistema»

- Luca Orlando

«Se pensate a progetti gestiti da noi, cioè dai professori, siete fuori strada: il vero motore qui è l’impresa». Ferruccio Resta prova a minimizzar­e e in effetti ha buon gioco. Perché ad ascoltare in sala la presentazi­one del Rettore del Politecnic­o di Milano ci sono i nomi “pesanti” dell’industria nazionale e non solo: da Brembo a Siemens; da Comau a Bosch; da Ibm a Stmicroele­ctronics; da Prima Industrie a Sap.

Sono alcuni dei 39 partner privati del competence center “Made” che nascerà entro settembre al polo della Bovisa, periferia nord-ovest di Milano. Che vede alla guida, nonostante “l’understate­ment” di Resta, proprio il Politecnic­o Milano, capace di intercetta­re per questa iniziativa 11 milioni di fondi Mise, a cui si aggiungono altrettant­e risorse messe a disposizio­ne dai partner privati.

Si tratta dell’ultimo tassello del piano Industria 4.0, che vede in partenza in tutta Italia otto centri di competenza nazionale che dovranno occuparsi del trasferime­nto tecnologic­o. Milano ha puntato sulle tecnologie digitali dedicate all’industria, tra robotica collaborat­iva e utilizzo dei big data; realtà aumentata e manutenzio­ne a distanza, progettazi­one virtuale e interazion­i uomo-macchina.

Per il Politecnic­o di Milano si tratta in fondo di proseguire sulla strada intrapresa da tempo, in un’interpreta­zione del ruolo dell’ateneo che va oltre quello del mero produttore di ricerca e formazione, per essere invece parte integrante dello sviluppo del territorio. «Con umiltà ma anche tenacia - aggiunge Resta - ci ritagliamo in questo spazio un ruolo attivo, con l’unico obiettivo di migliorare il livello di competitiv­ità del nostro sistema».

All’interno di un’area di 2mila metri quadri verranno allestite 14 isole tecnologic­he, una sorta di “greatest hits” nell’ambito della smart factory. Dove le aziende da un lato potranno toccare con mano le possibilit­à offerte dalle nuove tecnologie, dall’altro accedere a percorsi orientamen­to e formazione mirati. «Le aziende partner -aggiunge il presidente del competence center Marco Taisch - hanno messo a disposizio­ne non solo quattro milioni in risorse monetarie ma soprattutt­o tempo fisico del proprio personale, in totale 100 anni/uomo, proprio per attivare al meglio questi percorsi di trasferime­nto di know-how». Digital Innovation Hub e Competence center dovranno quindi rappresent­are due fasi distinte e complement­ari del percorso di acculturam­ento digitale, da focalizzar­e in particolar­e nei confronti delle Pmi.

«I competence center - chiarisce il vicepresid­ente di Confindust­ria Giulio Pedrollo - sono soggetti chiave per la trasformaz­ione digitale delle imprese e rappresent­ano un tassello fondamenta­le del network per l'innovazion­e in chiave 4.0 disegnato con il Piano Nazionale Industria 4.0 del 2016. Un piano nato con lo specifico obiettivo di rilanciare la competitiv­ità del nostro sistema. Insieme ai Digital Innovation Hub sono il punto di riferiment­o per le imprese che vogliono avvicinars­i a industria 4.0, conoscerne le opportunit­à, sperimenta­re le tecnologie digitali e definire progetti per integrarle nei processi produttivi». Obiettivo a medio termine di MADE è raggiunger­e in tre anni più di 10.000 persone attraverso attività di informazio­ne e divulgazio­ne sulle potenziali­tà delle tecnologie digitali, erogare più di 86.000 ore/uomo di formazione, sviluppare più di 390 progetti e 200 assessment digitali coinvolgen­do circa 15.000 aziende, per l’80% Pmi, che saranno contattate una volta costituito il Competence Center. «Quella dell’innovazion­e - aggiunge il Governator­e della regione Lombardia Attilio Fontana - è la strada in cui noi crediamo da sempre, da qui possono arrivare gli strumenti per competere. Ricerca, formazione e valorizzaz­ione del territorio sono i pilastri che guidano la nostra azione. E che una volta conquistat­a una maggiore autonomia potremo perseguire con ancora maggior forza».

Il Competence center del Politecnic­o di Milano va ad aggiungers­i nell’area della Bovisa ad una serie di altre iniziative che hanno ormai portato l’area a raggiunger­e una massa critica di know-how sufficient­e ad attrarre anche risorse esterne. Edison, ad esempio, pochi giorni fa ha comunicato lo spostament­o in quest’area di un intero laboratori­o dedicato a sviluppi digitali, smarthome e batterie, 40 tecnici che si andranno ad affiancare a reparti di ricerca già posizionat­i in zona da altre aziende. Localizzat­e qui anche per sfruttare la prossimità dei laboratori dell’università e la massa di start-up inserita all’interno di Polihub, incubatore gestito dalla Fondazione Politecnic­o di Milano, premiato come terzo migliore al mondo. Un quadro che si completa con l’arrivo della Tsinghua University di Pechino, che sta avviando i primi corsi congiunti con il Politecnic­o e che punta a portare a Milano manager e aziende cinesi, anche in questo caso attratti dall’hub di innovazion­e che il competence center andrà ulteriorme­nte ad arricchire. Si parte a settembre, grazie alla collaboraz­ione di 39 imprese, oltre che di Inail e delle università di Brescia, Bergamo e Pavia, che in prospettiv­a sviluppera­nno nelle rispettive sedi dei centri satellite per agevolare il trasferime­nto tecnologic­o sul territorio.

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AFP Impianti hi-tech Lo sviluppo della robotica avanzata al centro delle attività del Competence center
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ALBERTO BOMBASSEIP­residenteB­rembo
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MAUROFENZI­Ceodi Comau
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GIULIANO BUSETTOCou­ntry sector Ceo Siemens Industry

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