Sì del Tar alla sospensiva richiesta da Apple
Primo intervento dei giudici nel contenzioso che vede Samsung e Apple difendersi dall’accusa dell’Antitrust italiana di aver indotto i consumatori a scaricare aggiornamenti per i cellulari senza avvertirli che ciò avrebbe causato un precoce “invecchiamento” dei dispositivi. Un caso, insomma, di presunta obsolescenza programmata (definizione che, tuttavia, nel provvedimento Antitrust non viene utilizzata).
Il Tar Lazio ha, infatti, accolto la richiesta di Apple (assistita dallo studio Ughi e Nunziante) di non dar corso - come invece l’Antitrust chiedeva - alla pubblicazione sulla homepage del sito dell’azienda della notizia del provvedimento dell’Autorità. Ora i giudici amministrativi dovranno esprimersi nel merito della vicenda.
Con l’accoglimento della sospensiva si apprende così che anche Apple ha deciso di resistere al provvedimento dell’Antitrust. Samsung aveva, invece, comunicato ufficialmente, già nel momento in cui il provvedimento dell’Autorità era stata reso noto, di voler ricorrere al Tar. La vicenda risale a fine ottobre scorso, quando l’Antitrust ha fatto sapere di aver comminato una multa di 5 milioni di euro a Samsung e di 10 milioni a Apple (alla quale sono state contestate due pratiche scorrette) per aver tenuto i consumatori all’oscuro di ciò che accadeva ai loro telefonini.