Il metodo Amazon entra in fabbrica Camozzi: «Consegneremo in 24 ore»
Il gruppo inaugura un nuovo hub logistico: gli ordini gestiti via cloud Il magazzino elabora in tempo reale le richieste dei clienti in tutta Europa
Quando si mettono in movimento significa che il cliente, da qualche parte in Italia o in Europa, ha verificato la disponibilità del pezzo in tempo reale e ha formalizzato l’acquisto. Sono ottanta piccoli robot gialli, simili a un cassettino, che percorrono senza sosta in lungo e largo i binari vincolati, di un magazzino chiuso, che contiene 160mila codici diversi distribuiti su 40mila «cassetti». Il rumore è incessante, ma leggero. «Adesso viaggiamo al 40% della potenzialità - spiegano Lodovico e Marco Camozzi -, ma quando l’impianto andrà a regime sarà tutta un'altra cosa».
Con un investimento di 9 milioni il gruppo Camozzi ha rivoluzionato l’intera logistica interna, dotandosi di una gestione all’avanguardia in Italia e in Europa, che gli ha permesso di «spostare sul cloud» quasi 240 milioni di fatturato.Ventiquattro ore per effettuare un ordine, 48 al massimo per raggiungere i paesi europei più lontani. In pratica, l’Amazon prime del mondo industriale.
«Riusciamo a gestire 1.400 pezzi all’ora, mentre prima ne facevamo un centinaio» spiega Lodovico, che guida un gruppo diversificato in cinque divisioni, attive nell’automazione, nelle macchine utensili, nel meccanotessile, nella meccanica e nel digitale.
La sede scelta per questa operazione è la ex Marzoli di Palazzolo, in provincia di Brescia, dove il gruppo ha già un presidio nella produzione meccanotessile. Qui ora sorge anche il nuovo hub logistico per le produzioni di componenti per l’automazione pneumatica (cilindri e valvole) degli stabilimenti del gruppo, dislocati a Polpenazze e Lumezzane, sempre a Brescia. «È un salto di qualità rispetto al tradizionale loader, che si limita a prendere e portare il collo - prosegue Lodovico -. Siamo i primi in Italia a usare la tecnologia che sfrutta anche Amazon. Il multishuttle cuby è alimentato da modelli di intelligenza artificiale e il software di gestione del magazzino, l’Wms, è integrato con il nostro gestionale e collegato con il cloud di Microsoft in tempo reale».
Il 70% delle produzioni di Camozzi automation oggi è convogliata qui, in un luogo fisico ma anche virtuale, dove in un singolo turno si riesce a gestire la quantità di merce che i precedenti magazzini del gruppo gestivano con tre turni. La forza lavoro richiesta non è variata di molto, ma la produttività è esplosa. Alla sera tutta la produzione della giornata dei due stabilimenti di Lumezzane e Polpenazze, viene portata qui via camion (per ogni stabilimento sono previste una-due navette al giorno), scaricata e depallettizzata in un’ora, in modo che sia disponibile all’interno del magazzino la mattina stessa. Spetta poi agli 80 «cubies» gestire gli ordini, con l’aiuto di 16 addetti, che si occupano soprattutto di inscatolare i pezzi, su indicazione dei robot. «Proprio sopra di lei c’è un laser, vede che ora è rosso? -spiega Camozzi - significa che lo scatolone è ancora vuoto e l’ordine non è completato. Quando è pronto, diventa verde, e allora gli operatori possono passare alla fase di spedizione».
La posizione dell’hub è strategica, vicino a tutti i principali spedizionieri, a pochi passi dalla A4 e da Orio al Serio. «L’investimento - aggiunge Lodovico - mira non solo a rendere il comparto logistico un vantaggio competitivo, ma anche a incrementare la capacità produttiva degli stabilimenti, grazie alla razionalizzazione del layout interno, con successive ricadute positive in termini di occupazione. Questo investimento è un asset fondamentale per la crescita». A conferma di questo indirizzo, il gruppo ha recentemente inserito sei matematici in azienda, ed è alla ricerca di altri profili di questo tipo, per lavorare su algoritmi, simulazioni e manutenzione predittiva. «Questo sistema, per esempio, impara dall’esperienza ed è in grado di scegliere la migliore collocazione in magazzino per una dismissione più veloce - spiega Camozzi -. Già ora il rischio di errore è ridotto quasi a zero: vogliamo dare ai clienti una fornitura diretta ed efficiente».