«Una Vigilanza efficace riduce i casi di dissesto»
Il ruolo dello Stato nella soluzione delle crisi bancarie, le virtù delle frontiere aperte contro i «falsi dogmi» della sovranità perfetta, la conoscenza come guida per chiunque sia impegnato nelle istituzioni. Sono i tre temi scelti dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento di saluto tenuto ieri per la presentazione del primo volume dell’Edizione nazionale degli scritti di Luigi Einaudi. Alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del premier, Giuseppe Conte, il governatore ha ricordato le posizioni di Einaudi, caposcuola del pensiero liberale, sugli interventi pubblici nelle crisi bancarie della prima metà del Novecento per poi sottolineare quanto, oggi, i fenomeni di instabilità finanziaria abbiamo portato sotto una luce nuova l’opportunità di queste azioni «non solo per le banche illiquide ma solvibili, ma anche nei casi potenzialmente in grado di pregiudicare il funzionamento del sistema finanziario nel suo complesso». Di Einaudi - governatore nei tre anni della ricostruzione (1945-1948) - è stata poi ricordata la «diffidenza e lo scetticismo» per la vigilanza dello Stato sulle banche, un ruolo che s’era reso essenziale con le crisi degli anni Trenta. Oggi il contesto in cui operano le banche è mutato «una crisi di panico - ha affermato Visco - non si esprime tanto attraverso file di clienti ansiosi agli sportelli dello loro banche, quanto con il collasso della fiducia di mercati strettamente interconnessi e con il conseguente, rapido prosciugamento della liquidità». Di qui la rinnovata necessità di una efficace vigilanza bancaria: «Riduce la probabilità che si verifichino episodi di dissesto - ha proseguito il governatore - ma non può annullarla». Nell’intervento del governatore nessun riferimento alle vicende di questi giorni, naturalmente. Ma la sottolineatura di quanto restino essenziali «strumenti adeguati e procedure definite che, nel nuovo contesto regolamentare europeo, consentano di intervenire in modo rapido ed efficace nelle situazioni di crisi limitandone le conseguenza sul tessuto economico». La rapidità d’intervento, insomma, resta essenziale per risoluzioni ordinate delle crisi.