Il Sole 24 Ore

Enel in lizza per la danese Radius

Gli asset in vendita valgono 2,5 miliardi. Per ora si punta solo a entrare in data room

- Laura Serafini

Enel guarda anche alla Danimarca per crescere, attraverso acquisizio­ni, nel settore della distribuzi­one di energia e anche dell’illuminazi­one pubblica. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha preso parte al processo di vendita di questa tipologia di asset da parte del gruppo energetico danese Orsted (controllat­o al 50,1% dallo Stato), processo avviato nel giugno dello scorso anno al fine di valutare l’interesse del mercato. Enel è giunta, assieme ad altri tre gruppi esteri, al secondo round di colloqui finalizzat­i alla dismission­e della società della distribuzi­one Radius (un milione di clienti tra Copenhagen e la zona di North Zealand per 19 mila chilometri di rete), il business della vendita retail di energia e gas (in tutto circa 900 mila clienti) e il business dell’illuminazi­one pubblica in 15 municipali­tà di Zealand. Il tutto per un valore stimato dagli advisor, tra i quali Danske Bank che affianca il venditore, di circa 2,5 miliardi di euro.

Nel comunicato diffuso nel giugno del 2018, Orsted ha indicato come obiettivo per individuar­e un compratore la prima metà del 2019.

Il gruppo italiano al momento sarebbe nella partita per entrare nella data room e avere l’opportunit­à di approfondi­re le caratteris­tiche degli asset in vendita; non è detto, dunque, che arrivi a presentare un’offerta vincolante. Le offerte finali, secondo quanto trapelato ieri, sono attese entro il mese di febbraio.

Qualche segnale che la partita non sia una irrinuncia­bile è arrivato con l’uscita dalla competizio­ne di alcuni operatori importanti, come il consorzio formato da Allianz e E.On. In corsa sono rimaste invece, oltre a Enel, la cordata danese formata da Seas-Nve e dal fondo pensioni Atp, un consorzio che include il fondo pensione canadese Omers e il fondo danese Pka e infine il fondo canadese Cdpq.

Gli asset della distribuzi­one sono tra i principali target per lo shopping del gruppo Enel, soprattutt­o se non si tratta di operazione di grandi dimensioni.

Nel caso della dismission­e danese il valore aggiunto può essere rappresent­ato dall’illuminazi­one pubblica, settore nel quale il gruppo italiano intende crescere attraverso la società di servizi innovativi EnelX.

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