Nissan, nuove accuse per Ghosn Via libera all’alleanza Vw-Ford
Compensi sottostimati (per 9,1 miliardi di yen) anche tra il 2015 e il 2017
Si aggrava la posizione di Carlos Ghosn, l’ex presidente di Nissan in carcere a Tokyo dal 19 novembre: la magistratura giapponese ha proceduto ad altre due incriminazioni formali e la stessa Nissan ha inoltrato una denuncia penale nei suoi confronti. Il top manager rischia di restare in stato di detenzione almeno fino all’avvio del processo penale, atteso non prima di sei mesi. Dopo una prima incriminazione a dicembre con l’accusa di aver sottostimato i suoi compensi nei report alle autorità di Borsa dal 2010 al 2014, ora Ghosn dovrà fronteggiare analoghe accuse per il periodo tra il 2015 e il 2017 (sottostima per un totale di 9,1 miliardi di yen). Per questi motivi anche il suo braccio destro Greg Kelly e Nissan come entità legale sono stati incriminati. Non solo: procura (e azienda) contestano a Ghosn di aver tratto vantaggi personali a danno di Nissan sotto due forme: il trasferimento temporaneo di perdite per circa 17 milioni di dollari accusate da una sua personale società in relazione a swap valutari ai tempi della crisi finanziaria globale e successivi ingenti pagamenti per quasi 15 milioni (dal 2009 al 2012) a un uomo d’affari saudita che l’avrebbe aiutato a coprire in seguito tali perdite. Unica notizia per lui positiva è arrivata da Parigi, dove giovedì sera il board di Renault si è riunito e ha poi reso noto di non aver riscontrato alcuna operazione anomala negli ultimi due anni, rivelando però che ora l’indagine interna si estenderà agli anni precedenti.
Gli ultimi sviluppi non possono che creare forti apprensioni sul futuro dell’alleanza. A Parigi è ormai evidente un forte imbarazzo: Ghosn per ora resta presidente e Ceo di Renault (sostituito solo ad interim) in quanto vale la presunzione di innocenza, ma dal fronte politico (il governo ha il 15% di Renault) cominciano ad arrivare indicazioni sulla «insostenibilità» di una simile situazione. Difficile pensare che l’attuale dirigenza Nissan voglia negoziare con un partner di cui Ghosn restasse formalmente al vertice.
Vw-Ford, sì all’alleanza
Per un’alleanza in crisi ce n’è un’altra che nasce. Il consiglio di Sorveglianza della Vw avrebbe approvato un accordo di collaborazione di massimacon Ford. La collaborazione potrebbe avvenire sul piano della produzione dei piccoli veicoli commerciali per ottimizzare i costi. Secondo il numero uno di Volkswagen, Herbert Diess, i due gruppi sono troppo piccoli, in questo segmento di mercato, per concorrere su scala mondiale e potrebbero condividere i costi di ricerca e sviluppo.