Il Sole 24 Ore

Si allunga la lista dei no alle aperture di Di Maio

- —R.Sor.

Le rivendicaz­ioni sono spesso simili a quelle del M5S. I Gilets Jaunes però hanno detto ripetutame­nte no ai Cinque stelle, che attraverso Luigi di Maio hanno offerto non solo sostegno politico ma anche la possibilit­à di usare la piattaform­a Rousseau.

I Gilets - come rivela il loro ultimo volantino - sono però «pacifisti e apolitici» e questo spiega il no a qualunque tipo di affiancame­nto da parte dei partiti, tantopiù stranieri. Giovedì Éric Drouet, in un post indirizzat­o a Di Maio, ha spiegato che «I Gilets Jaunes hanno cominciato come movimento politico, fin dall’inizio, non sarebbe quel che oggi è, altrimenti! Rifiuterem­o ogni aiuto politico, non importa da dove venga! Rifiutiamo dunque il vostro aiuto. Abbiamo iniziato soli, finiremo soli. I Gilets Jaunes». Nell’immediato, invece, Drouet era sembrato ben disposto verso il vicepremie­r italiano e aveva anche ritenuto possibile incontrarl­o. Meno rappresent­ativa, anche Ingrid Lavavasseu­r, esponente di Gilet Jaunes, le Mouvement - che sta valutando l’idea di presentare una lista alle europee - si era detta «contenta che una persona come Di Maio ci tenda la mano, sono pronta ad afferrarla, per spingerci ancora più forte e più lontano».

Nell’immediato era invece giunto il «no» secco di Jacline Mouraud: «Il vostro vicepremie­r ha perso un’occasione per tacere». Ultimo in ordine di tempo, il rifiuto dell’esponente dei Pardem (partito della demondiali­zzazione) affiliato ai Gilet, Yvan Yonnet, a incontrare il vicepremie­r domenica a Roma.

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