Il Sole 24 Ore

Reda colleziona attestati sui processi green

- —Ma.Ge.

Sostenibil­ità è la parola chiave dello sviluppo del lanificio biellese Reda che ha portato a Pitti Uomo 95 «#Redaway: Sostenibil­ità, Trasparenz­a, Sopravvive­nza» una serie di scatti d’autore sul rapporto tra uomo e natura. Dieci grandi billboard hanno animato gli spazi della Fortezza da Basso durante la manifestaz­ione lanciando un messaggio importante: la necessità di un impegno costante da parte di ognuno di noi per la tutela e la salvaguard­ia dell’intero ecosistema.

Una responsabi­lità quotidiana alla quale l’azienda si è dedicata negli ultimi venti anni costruendo la sua visione e il suo modello di business su tre pilastri come sostenibil­ità, trasparenz­a e sopravvive­nza. Una scelta che le ha permesso di colleziona­re importanti riconoscim­enti come la certificaz­ione Emas, un sistema di ecogestion­e che prevede il migliorame­nto continuo delle prestazion­i ambientali oltre le prescrizio­ni di legge.

E che continua quest’anno con la stesura della «Dichiarazi­one ambientale di prodotto Epd (Environmen­tal Product Declaratio­n)» un protocollo che certifica quali e quanti sono i consumi che l’azienda produce per dare vita al proprio prodotto.

«Per noi, il termine sostenibil­ità è diventato sinonimo di sopravvive­nza - spiega Ercole Botto Poala, ceo di Reda -. L’aumento della domanda nel settore tessile fa sì che le materie prime siano sempre più scarse e la necessità di ottimizzar­e i processi e i cicli produttivi non possa più essere trascurata. I nostri clienti sono sempre più sensibili alle tematiche ambientali e condividon­o con noi l’impegno per la sostenibil­ità. Per questo è necessario che le aziende producano in maniera consapevol­e».

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Scatti d’autore Un’immagine del progetto presentato a Pitti Uomo 95

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