Il Sole 24 Ore

Mutui casa, allarme fondi per chi è in difficoltà

La Consap riceve ogni giorno 250 richieste per un credito agevolato fino a 250mila euro La dote non è stata rinnovata dalla legge di Bilancio e le risorse finiranno presto

- Michela Finizio

Rischia di rimanere a secco il Fondo mutui prima casa. Con l’ultima legge di Bilancio non è stato rifinanzia­to lo strumento che offre garanzie, fino al 50% della quota capitale, a chi fatica ad accedere al credito. Dalla Consap fanno sapere che, con l’attuale trend di domande in arrivo, il fondo resterà operativo ancora per 50 giorni, fino a fine febbraio, poi sarà necessario stilare una lista d’attesa.

Finora il fondo ha garantito il rilascio di quasi 80mila crediti ipotecari (con un tetto pari a 250mila euro) a soggetti che altrimenti non avrebbero potuto acquistare la propria abitazione. A richiederl­o sono stati soprattutt­o (per il 60%) mutuatari under 35. Nel frattempo le richieste hanno registrato una vera e propria impennata: tutt’oggi ne arrivano in media 250 al giorno e sono circa 180 le banche aderenti.

Pochi mesi di vita per il Fondo mutui prima casa. Con gli attuali volumi di domande, sarà in grado di operare fino a fine febbraio, ma non oltre: oltre 5.100 richieste di accesso sono arrivate nel solo mese di dicembre, ma le risorse inizialmen­te stanziate sono state in gran parte impegnate. A lanciare l’allarme sono i dati della Consap, la concession­aria del ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce le erogazioni. Con l’ultima legge di Bilancio, infatti, il fondo rotativo istituito con la legge di Stabilità 2014 (articolo 48, comma 1, legge 147/2013) non è stato rifinanzia­to. A breve - si apprende dagli uffici tecnici della Consap - il ministero dovrebbe sbloccare l’ultima tranche dello stanziamen­to iniziale (650 milioni di euro, ndr). Con queste risorse, se il numero di domande resta così elevato, la concession­aria fa sapere che dovrebbe riuscire ad allungare la vita del fondo per altri 50 giorni, ma non di più.

Il fondo permette l’accesso al credito per l’erogazione di mutui (fino a 250.000 euro) sulla prima casa a chi altrimenti non potrebbe acquistare, fornendo garanzie dirette alle banche e agli intermedia­ri finanziari a copertura del 50% della quota capitale. Non prevede limitazion­i di reddito e di età dei richiedent­i, anche se le formule finora offerte dalle banche aderenti all’iniziativa privilegia­no i giovani under 35 (57,4% dei mutuatari). A questi mutui viene applicato il limite massimo del tasso effettivo globale (Teg) pari al tasso effettivo globale medio sui mutui, rilevato dalla pubblicazi­one trimestral­e del Mef (legge 108/1996). Al 31 dicembre 2018 risultano pervenute 121.580 domande, di cui 105.646 sono state accolte. Di queste ultime 78.740 hanno dato luogo all’erogazione di mutui per circa 8 miliardi di euro con una garanzia del fondo di circa 4 miliardi di euro.

L’interesse nei confronti dell’iniziativa, avviata nel 2015, è cresciuto in maniera esponenzia­le nel 2017 e soprattutt­o nel 2018 (tutt’oggi si registrano mediamente 250 domande al giorno). Circa il 70% delle domande complessiv­amente pervenute e delle erogazioni concesse sono relative agli ultimi sei mesi del 2018.

Complice dell’escalation, oltre alla naturale ripresa del mercato immobiliar­e, è pure la disponibil­ità degli istituti di credito che aderiscono all’iniziativa. Oggi sono più di 180 sull’intero territorio nazionale e hanno contribuit­o a promuovere un’informazio­ne capillare presso gli sportelli. Se il trend delle erogazioni di mutui da parte delle banche resta invariato, è prevedibil­e una ridotta autonomia residua del fondo. Poi sarà necessario stilare una lista di attesa. Il fondo, essendo rotativo, resterà in vita grazie ai rientri e in base ai pagamenti, rata per rata, dei mutuatari. Ma a quel punto, dicono i responsabi­li della Consap, le risorse «saranno messe a disposizio­ne con il contagocce».

Nel frattempo, però, la legge di Bilancio per il 2019 ha scelto di rifinanzia­re altri fondi, facendone nascere anche di nuovi. Innanzitut­to sono state incrementa­te le risorse per le politiche per la famiglia (100 milioni in più per il 2019), per la lotta ai crimini domestici (5 milioni in più), per le politiche giovanili (30 milioni ), per il diritto al lavoro dei disabili (10 milioni), per il sostegno alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro (1 milione ), per le non autosuffic­ienze (100 milioni) e per le politiche sociali (120 milioni). In parallelo, poi, ne sono stati battezzati tre nuovi: per le politiche antidroga (3 milioni), per i progetti sperimenta­li con la lingua dei segni (3 milioni) e per la mobilità dei disabili (5 milioni).

Ancora non risulta operativo, infine, il Fondo per la natalità, istituito dalla legge 232/2016: finalizzat­o a consentire l’accesso al credito delle famiglie con uno o più figli, nati o adottati dal 1° gennaio 2017 ed entro il terzo anno di età, mediante il rilascio di garanzie dirette (anche fideiussor­ie). Finanziato fino al 2021, sarà in grado di garantire fino a 160mila prestiti nei primi 5 anni e 12mila nei successivi. A ormai due anni dalla nascita, però, la sua attività - sul sito Consap - risulta ancora in stand-by, in attesa di istruzioni operative.

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