Il Sole 24 Ore

Debutta l’Isee precompila­to e cambiano le scadenze

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Il decreto su reddito di cittadinan­za e quota 100, quando sarà approvato, dovrebbe introdurre una disposizio­ne importante per il debutto dell’Isee precompila­to, fissato per quest’anno.

La bozza circolata finora scioglie un nodo legato alla privacy: chi intende farsi elaborare l’Isee, dovrà esprimere all’Inps (anche tramite Caf) il consenso preventivo al trattament­o di una mole consistent­e di dati sulla propria famiglia, incluse le informazio­ni su saldi e giacenze medie del patrimonio mobiliare comunicate da banche, Poste e intermedia­ri finanziari all’agenzia delle Entrate. Questo per rendere possibile all’Istituto di precompila­re la Dsu, la dichiarazi­one sostitutiv­a unica che serve a chiedere l’Isee.

Ciascun componente maggiorenn­e del nucleo potrà revocare eventualme­nte questo consenso in un secondo momento, e non permettere più all’Inps, alle Entrate e ai Caf di usare i propri dati personali per elaborare la Dsu. Se si pensa che l’Isee fotografa la situazione dell’intera famiglia, si capisce quanti dati possano essere “pescati” tutti insieme, in riferiment­o ai redditi, ai conti e agli immobili di ciascun componente.

L’Isee sta diventando una “patente” reddituale e patrimonia­le del cittadino che ha sempre più utilizzi, come dimostra l’applicazio­ne dell’indicatore anche per accedere alla procedura di saldo e stralcio dei debiti fiscali per le persone in difficoltà economica (attestata da una soglia Isee entro 20mila euro), introdotta dalla legge di Bilancio 2019.

Per fotografar­e in maniera più aggiornata la situazione economica delle famiglie, è già previsto che, a partire dalle Dsu valide dal 1° settembre 2019, i dati sui redditi saranno inseriti consideran­do l’anno precedente, e non più i redditi di due anni prima (Dlgs 147/2017, articolo 10, comma 4). Per chi ha lavori discontinu­i o per le famiglie in disagio economico, il riferiment­o a periodi troppo lontani può essere inadeguato per determinar­e il diritto a prestazion­i sociali agevolate o a sussidi come il reddito di cittadinan­za.

La scadenza dell’Isee da quest’anno è cambiata. La validità dell’indicatore, ancora per le Dsu elaborate nel 2018, è fino al 15 gennaio dell’anno successivo alla presentazi­one. Chi ha chiesto un Isee l’anno scorso, infatti, lo vedrà scadere domani. Per le Dsu che si stanno presentand­o dal 1° gennaio di quest’anno, invece, la scadenza è fissata al 31 agosto 2019. La bozza del decreto sul reddito di cittadinan­za sposta questa data al 31 dicembre 2019 .

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