Roma capitale del valore con i big dell’industria pubblica
Ro ma, Cuneo e Napoli. È un terzetto inaspettato quello che compare sul podio dell’ attr attività finanziaria delle province. Milano è seconda per variazione in valore assoluto, mentre l’ emergente tra le “piccole” è Trieste.
Lo mostra la classifica elaborata da K Fin ance per Borsa Italiana sulla base dei bilanci non consolidati con il fermo immagine al 2017( gli ultimi disponibili)di oltre 53 mila società di capitali con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro censite dalla banca dati Aida di Bureau Van Dijk.
Le imprese romane hanno registrato un aumento del 44,6%(+28,1 miliardi) del valore finanziario, inteso come capacità di generare una redditività congrua rispetto ai capitali impiegati. «Merito soprattutto - spiega l’a.d. di K Fin ance FilippoGuic ci ardi-del miglioramento generalizzato delle grandi aziende a partecipazione pubblica o semi pubblica ». A trainare il risulta todi Cuneo (+44%) sono stati soprattutto il settore alimentare e quelli adesso collegati.Trale imprese che si sono distinte c’ è Industria Grafica Euro stampa di Bene Vagi enna che produce etichette per l’ alimentare, i vini, gli spiriti e la cosmetica :« La nostra strategia perlac reazione diva lo re-sott oli ne al’ a.d. Gianmario Cillario - passa per l’estero. Rafforziamo la presenza a seconda dei casi con acquisizioni o con l’ avvi odi una start up sulp osto, come nell aN apa Valle yin California o in Messico e ora guardiamo con interesse India e Russia».
La performance di Milano
Milano, prima per numero di imprese del campione e per fatturato complessivo, è al sedicesimo posto con un miglioramentodell’ equityvalue in termini percentuali (10,7%), ma seconda in valore assoluto (+20,3 miliardi) grazie all’ aumento della marginalità operativa accompagnato da una riduzione dell’ indebitamento. Maglia nera è Vicenza, dove il valore finanziario è cresciuto dello 0,6% appena rispetto all’anno precedente. Nessuna delle 25 province a maggior fatturato-fan otareGuicci ardi-ha però distrutto valore. L’ equityvalueè cresciuto di 91 miliardi contro i 97 miliardi del 2016 e i 56 miliardi del 2015. Tutto questo è frutto di un aumento dell’ E bit da dell ’11% circa e di una riduzione dell’ indebitamento di circa il 3 per cento.
Se si restringe il focus alle aziende con ricavi al di sotto dei 250 milioni a guidare la classifica è Genova mentre Roma scivola al 25 esimo posto. Le 668 imprese della provincia ligure nel campione hanno realizzato una creazione di valore del 37 percento. L’ impatto del crollo del ponte Mo rand ilo scorso agosto si farà probabilmente sentire sulla performance del 2018.
Tra chi viaggia a pieni giri c’è Phase Moti on Control.F ondata da un gruppo di ingegneri nel 1994, è attiva nella produzione di motori, generatori e trasformatorielettrici con applicazioni in numerosi settori e ora guarda con interesse alla mobilità elettrica .« Per mantenere la leadership di mercato-affer mal’ a.d.M arco Vent urini-serve un’ innovazione tecnologica costante che ci ha consentito di realizzare nel 2017 un fatturato di 25 milioni, più di metà del quale in Germania e Regno Unito estimiamo di chiudere il 2018 con ricavi a 31 milioni ». Un percorso di crescita che li ha portati a «pensare seriamente» a un’ eventuale quotazione sul segmento Aim di Borsa Italiana nel 2020.
L’ emergente tra quelle a minor fatturatoè invece Trieste: porta in dote un aumento dell’equity value del 93% e si aggiunge alla buona performance delle province attive nella logistica portuale (Genova, Napoli e anche Ravenna).
A livello di macro-regioni vince il Centro. Qui il valore finanziario è cresciuto del 38% (+42 miliardi) grazie al miglioramento della marginalità operativa nonostante il lieve aumento dell’ indebitamento. La crescita del Nord Ovest, secondo in termini assoluti (+35,6 miliardi) è invece legata a un mix tra aumento dell’Ebitda eallariduz ionedella posizione finanziaria netta con il ricorso a canali di finanziamento alternativi a quello bancario. «Segno di un cambiamento culturale in atto », fa notare Marta Testi di Borsa Italiana, responsabile del programma E lite nel nostro Paese e in Europa. Alla base della creazione di valore c’ è la ricetta delle due“i”:«Èsullastr adagi usta-dice Testi-chi punta sulla crescita a colpi di innovazione e internazionalizzazione. Ma per supportare questi investimenti i capitali tradizionali non bastano più e occorre trovare nuove font idi finanziamento, anche perline e esterne co mele fusioni e le acquisizioni transfrontaliere». Ad accompagnare le P mi nel percorso di crescita è il programma Elite al quale hanno partecipato 1.047 imprese tra cui le due già citate.
Le incognite del 2018
«Il 2017 è stato un anno molto buono perl’ industriai tali ana-prosegueGuic ci ardi-grazie a un mix tra incentivi e ripresa dell’economia. Il rialzo dello spread e i segnali dir allentamento dell’ economia nell’ultima parte del 2018, uniti alla parziale cancellazione degli incentivi e alla fine del Quantitative Easingdell aB ce, nonl asciano però sperare in risultati altrettanto positivi nel biennio 2018/2019. Per questa ragione più che mail e imprese devono puntare sulla crescita e sulle aggregazioni per essere più forti sul mercato e affrontare con meno ansie le possibili nuove turbolenze in arrivo».