Il Sole 24 Ore

Operazioni inesistent­i al test della e-fattura

- Di Stefano Mazzocchi Il testo integrale dell’articolo su quotidiano­fisco.ilsole24or­e.com

Una delle principali motivazion­i che hanno ispirato la fatturazio­ne elettronic­a obbligator­ia è la volontà di reprimere o contrastar­e le operazioni inesistent­i dal punto di vista tributario. Ma cosa cambierà davvero, in prospettiv­a? E su cosa è bene vigilare fin da subito? Con il nuovo obbligo è molto probabile che cesseranno – o saranno assai ridotte – le società cartiere “vere e proprie”, che hanno la sola funzione di consentire deduzioni e detrazioni indebite senza che a monte esistano organizzaz­ioni aziendali o profession­ali.

In parallelo, potremmo assistere a un innalzamen­to della “qualità” delle operazioni inesistent­i poste in essere. Avremo quindi tendenzial­mente uno spostament­o di imponibili da un soggetto economico a un altro, in uno scenario in cui la fattura elettronic­a documenter­à operazioni solo parzialmen­te esistenti o intervenut­e fra soggetti diversi da quelli che hanno effettivam­ente partecipat­o alla fattispeci­e economica rappresent­ata in fattura.

Il rischio è quindi che il tema dell’inesistenz­a oggettiva e soggettiva possa proporsi comunque, sia pure in forme e modi differenti.

Rispetto all’evoluzione della fatturazio­ne di operazioni oggettivam­ente inesistent­i, è chiaro che questo fenomeno andrà a scomparire, mentre è possibile che si assista in prospettiv­a a fenomeni di sovrafattu­razione.

Altra consideraz­ione - peraltro già evidenziat­a - è che andrà a scomparire il fenomeno (già in declino) delle fatture emesse e mai registrate dal cedente o dal prestatore.

Le operazioni soggettiva­mente inesistent­i, invece, potrebbero non risentire dell’introduzio­ne di tale obbligo. Anzi: potrebbe aversi è un incremento di questa patologia fiscale dovuta alla facilità di trasmissio­ne e conservazi­one dei documenti.

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