Il Sole 24 Ore

Nuovo bond green da 1 miliardo a sconto sui bond tradiziona­li

- —L.Ser.

Enel colloca la sua terza emissione green. L’emissione è stata lanciata ieri mattina e prezzata nella serata di ieri. E l’elemento di novità rilevante che emerge dall’operazione è che per la prima volta queste obbligazio­ni verdi anche sul mercato primario registrano un prezzo più favorevole per l’emittente rispetto a un’analoga obbligazio­ne tradiziona­le. Il bond, a tasso fisso e con durata 6,5 anni, è stato collocato con un rendimento dell’1,736%; l’aspetto significat­ivo riguarda lo spread, perchè il differenzi­ale spuntato è di 135 punti base, che rappresent­a uno sconto di 10 punti base rispetto a quanto sarebbe stata prezzata un’analoga emissione tradiziona­le (tenendo conto dell’andamento dei rendimenti sul mercato secondario).

«Con questo collocamen­to per la prima volta abbiamo la conferma che l’atteggiame­nto degli investitor­i verso questi prodotti green sta cambiando - spiega Albero De Paoli, cfo di Enel -. Si legge nel differenzi­ale sullo spread, che ora anche sul mercato primario è a sconto rispetto ai bond tradiziona­li. Ma un effetto importante c’è stato anche sulla domanda: il libro è stato coperto 4,2 volte rispetto all’offerta, quando nelle emissioni precedenti siamo sempre stati poco sopra le tre volte». Per Enel questi segnali sono molto importanti perchè la diffusione della finanza sostenibil­e, e in particolar­e di strumenti come i green bond, è direttamen­te proporzion­ale alla loro convenienz­a economica. Altro aspetto interessan­te da evidenziar­e è come gli ordini siano rimasti fermi a 4,2 volte rispetto all’offerta anche quando nel corso della giornata, vista la richiesta, la società ha ridotto il range dello spread da 145-140 a 135 punti base.

L’allocazion­e geografica non presenta particolar­i differenze rispetto ad altre emissioni: la prevalenza è in Francia (30%), poi Uk (20%), Germania, Austria e Svizzera con il 17%, Benelux al 14%, Italia e Iberia al 6 per cento.

Mentre si stanno ancora chiudendo le classifica­zioni degli investitor­i partecipan­ti al deal , l’aspettativ­a è che la domanda da parte di investitor­i sostenibil­i sia quanto meno uguale o se non superiore a quella della scorsa emissione (che era pari al 60%).

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