Il Sole 24 Ore

Big Mac, McDonald’s perde l’esclusiva

La piccola catena irlandese Supermac’s ha vinto la sfida legale sul brand La multinazio­nale pronta al ricorso amministra­tivo e anche giudiziari­o

- Micaela Cappellini

La piccola catena irlandese Supermac’s ha avuto la meglio sul colosso McDonald’s: l’Ufficio per la proprietà intellettu­ale Ue è arrivato alla conclusion­e che il colosso americano non ha dimostrato «l’uso effettivo» del marchio Big Mac in tutta l’Ue per un periodo continuato di cinque anni.

Il Big Mac non è più un’esclusiva di Mc Donald’s. A dirlo è l’Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettu­ale con sede in Spagna, ad Alicante: con una decisione amministra­tiva ha stabilito che il colosso del fast food americano non ha più diritto all’uso esclusivo del nome del suo panino-icona poiché di questo marchio non ha dimostrato di aver fatto un «uso effettivo» e continuati­vo per almeno cinque anni in tutti i Paesi europei dove risulta registrato.

Chiunque, insomma, da oggi può vendere un panino e chiamarlo così. E sopratttut­to può farlo la Supermac’s, la piccola catena di fastfood irlandese che un po’ come Davide contro Golia ha dichiarato guerra a McDonald’s nel 2017, avviando in sede europea la controvers­ia sui nomi registrati. E non solo quella: nella sua campagna pubblicita­ria di due anni fa gettava letteralme­nte nel cassonetto Ronald Mc Donald, il pagliaccio mascotte della multinazio­nale americana, sostenendo che quello irlandese è l’unico fast food a non scherzare con la genuinità degli ingredient­i.

Supermac’s nasce a Galway nel 1978 e oggi conta punti vendita un po’ in tutta l’isola. Per il suo fondatore, Pat McDonagh, la decisione dell’Euipo «è una vittoria di tutte le Pmi contro lo strapotere delle multinazio­nali». Per i vertici di Mc Donald’s, invece, che affidano la loro replica a un’e-mail, la decisione dell’ufficio di Alicante non ha tenuto conto delle evidenze sostanzial­i di utilizzo effettivo fornite dalla multinazio­nale stessa. Mc Donald’s promette ricorso: prima presso le Commission­i di secondo grado della stessa Euipo, e se poi si renderà necessario anche in sede giudiziari­a, al Tribunale del Lussemburg­o e alla Corte di Giustizia Ue.

La decisione dell’Euipo - che,ricordiamo­lo, non è una sentenza ma una pronuncia di carattere esclusivam­ente amministra­tivo apre dunque una stagione di incertezza, per tutte quelle aziende che hanno registrato un marchio in Europa? Per Maurizio Mensi, docente di Diritto dell’ inform azione alla Luiss ed esperto di copyright, è ancora presto per dirlo: «Quando il testo sarà reso pubblico se ne potrà capire meglio la portata - spiega - ma ritengo che le imprese, anche quelle italiane, possano stare tranquille».

Il professor Mensi ricorda, per esempio, che l’unico marchio di cui Mc Donald’s avrebbe perso l’esclusiva è “BIG MAC” scritto tutto a lettere maiuscole. Un marchio registrato nel 1998 e rinnovato già due volte senza contestazi­one di sorta. Saldamente nelle mani della multinazio­nale americana restano ancora, per esempio, il marchio “Big Mac” (in minuscolo), registrato nell’aprile del 2018, così come la dicitura “Grand Big Mac” registrata nel giugno del 2017.

«È tipico delle multinazio­nali ricorda Mensi - registrare non solo il marchio in sé, ma anche tutti i nomi che con questo marchio hanno un’assonanza, o che addirittur­a sono soltanto sinonimi. La Ferrari, per esempio, lo fa». Serve a cautelarsi in maniera estensiva dai falsi sui mercati esteri: esattament­e come ha fatto negli anni l’ufficio legale di Mc Donald’s. In ogni caso, bisognerà vedere come vanno a finire i ricorsi: sia quello in sede amministra­tiva che, eventualme­nte, quelli in sede giudiziari­a.

Resta il fatto che l’agenzia europea di Alicante ribadisce un principio sacrosanto: «Se l’uso effettivo e continuati­vo di un marchio non c’è - sostiene Mensi - allora è giusto che una registrazi­one decada». Non si può, insomma, imporre il propri diritti ovunque, anche là dove non li si esercita, impedendo in questo modo ad altri di entrare sul mercato.

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Indice. Il Big Mac non è più solo un panino: dal 1986 l’Economist lo ha elevato al rango di indice del potere d’acquisto
 ??  ?? Davide contro Golia. La campagna pubblicita­ria ostile del 2017 della catena irlandese Supermac’s contro McDonald’s
Davide contro Golia. La campagna pubblicita­ria ostile del 2017 della catena irlandese Supermac’s contro McDonald’s

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