Il Sole 24 Ore

Germania pronta a escludere Huawei dall’asta per il 5G

Proposta di legge contro le aziende hi-tech cinesi Pechino replica: è isteria Il governo Merkel studia un bando con requisiti che blocchereb­bero il colosso tlc

- Dal nostro corrispond­ente Riccardo Barlaam

Nuove ombre su Huawei: la Germania cerca un modo per escludere il colosso dall’asta per le nuove reti tlc 5G, a causa di timori di spionaggio per conto del governo di Pechino. Lo scrive il quotidiano «Handelsbla­tt» citando fonti governativ­e. Intanto negli Usa, mentre le autorità aprono un’indagine penale per presunto furto di segreti commercial­i a scapito dei partner Usa, il Congresso lancia l’allarme sulla sicurezza della rete elettrica in seguito all’uso di apparecchi­ature Huawei per il solare.

La Cina continua i negoziati con gli Stati Uniti. Il capo negoziator­e Liu He arriverà a Washington il 30 gennaio per il secondo round di colloqui tra le due delegazion­i. Ma in queste ore rispuntano con forza le tensioni tra i due Paesi per le accuse americane a Pechino sullo spionaggio industrial­e.

Mercoledì al Congresso americano è stata presentata una proposta di legge bipartisan per introdurre il bando alla vendita di microchip e altre componenti hi-tech made in Usa alle aziende cinesi. Proposta di legge che cita esplicitam­ente il colosso delle tlc Huawei e la società di semicondut­tori Zte, sospettati di aver messo delle cimici nei chip dei server per spiare le aziende e le istituzion­i americane. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha detto che il disegno di legge contro le aziende hitech cinesi è dovuto «all’isteria» e ha chiesto di ritirarlo. Parole forti per una diplomazia di solito pacata che pesano come un macigno sul futuro dei negoziati. Non solo. Alcuni parlamenta­ri americani hanno lanciato un allarme sui pannelli solari cinesi con gli inverter Huawei, dispositiv­i che potrebbero essere controllat­i da remoto e permettere­bbero, in linea teorica, di rallentare la fornitura di elettricit­à.

È di poche ore prima la notizia di un’incriminaz­ione contro Huawei in arrivo da parte delle autorità federali Usa. Che fa seguito a una causa civile del 2014 avviata della società telefonica T-Mobile, controllat­a da Deutsche Telekom, contro Huawei. Un ingegnere Huawei avrebbe rubato un sistema di diagnostic­a avanzato dal laboratori­o di ricerca di T-Mobile a Bellevue, vicino a Seattle. L’inchiesta penale sarebbe a uno stato avanzato e potrebbe tradursi in incriminaz­ione.

«L’avanzament­o tecnologic­o della Cina non è una minaccia per il mondo», ha ribadito Gao Feng. Anche il ceo di Huawei, Ren Zhengfei, il 74enne fondatore della compagnia cinese considerat­o nel Paese alla stregua di Steve Jobs, in una rara apparizion­e pubblica, ha detto che Huawei non agisce per conto di Pechino e non ha mai spiato gli americani. E ha pregato Trump - «ho sempre creduto che è un grande presidente» - di mitigare le tensioni commercial­i e su sua figlia, la cfo della società, Meng Wanzhou, che è agli arresti domiciliar­i in Canada, in attesa di estradizio­ne verso gli Stati Uniti, accusata di aver violato le sanzioni americane verso l’Iran.

Huawei ha 180mila dipendenti ed è il primo produttore mondiale di apparecchi­ature per le tlc. Si stima che nel 2018 abbia generato ricavi per oltre 100 miliardi di dollari. Vende più smartphone di Apple, ed è il secondo produttore dopo Samsung. La scorsa settimana un executive di Huawei è stato arrestato dalle autorità polacche con l’accusa di spionaggio. La Germania vorrebbe escludere Huawei dall’asta per le reti 5G. Il governo Merkel sta studiando un bando con dei requisiti di sicurezza che di fatto escludereb­bero la tecnologia di Huawei. Sullo sfondo c’è l’interesse di Berlino per il via libera americano al merger T-Mobile-Sprint, e l’accordo industrial­e appena siglato tra Volkswagen e Ford per produrre auto in Usa. Lo stop alle reti 5G Huawei è stato già deciso da Australia, Nuova Zelanda e Giappone.

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REUTERS Nella morsa americana. Il logo di Huawei nella sede commercial­e di Varsavia, dove un dirigente è stato arrestato

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