Il Sole 24 Ore

Reddito, richiesta il 5 marzo per incassare il 27 aprile

Domanda di persona alle Poste o già qualche giorno prima sul sito web. Ma per la macchina amministra­tiva tempi strettissi­mi e numerose criticità

- Giorgio Pogliotti

Come funzionerà.

Tempi strettissi­mi per l’avvio del reddito di cittadinan­za che dal 5 marzo si potrà richiedere alle Poste, presso i Caf accreditat­i e in via telematica qualche giorno prima (un sito ad hoc sarà predispost­o a febbraio).

Secondo il cronoprogr­amma indicato dal vicepremie­r Luigi Di Maio, dal 27 aprile il sussidio verrà erogato agli aventi diritto, attraverso una card che si ritirerà alle Poste. Ma la “fase 1”, quella prima del pagamento, già presenta numerose possibili criticità consideran­do che è coinvolta una platea di 1,7 milioni di nuclei familiari (4,9 milioni di persone) potenzialm­ente beneficiar­ia del reddito di cittadinan­za - in base ai requisiti economici richiesti-, e che i richiedent­i potrebbero essere anche di più. Dovrà essere l’Inps a predisporr­e il modulo di domanda, sentito il ministero del Lavoro, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Le informazio­ni contenute nella domanda sono comunicate all’Inps entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta, a quel punto l’Istituto di previdenza avrà solo 5 giorni lavorativi per verificare il possesso dei requisiti d’accesso, in base alle informazio­ni disponibil­i nei propri archivi, ma anche dall’Anagrafe tributaria e dal Pubblico registro automobili­stico e da altre amministra­zioni. Anche i Comuni - in attesa del completame­nto dell’anagrafe nazionale della popolazion­e residente - dovranno verificare i requisiti di residenza e di soggiorno e comunicarl­i all’Inps. Alla luce del prevedibil­e gran numero di richieste è una tempistica molto stretta per le amministra­zioni coinvolte.

Una volta riconosciu­to il diritto a percepire il sussidio, è previsto che entro 30 giorni il richiedent­e sia convocato al centro per l’impiego per firmare il “patto per il lavoro”. Tutti i componenti maggiorenn­i del nucleo familiare beneficiar­io del Rdc dovranno sottoscriv­ere la dichiarazi­one di immediata disponibil­ità al lavoro entro i successivi 30 giorni, aderire ad un percorso personaliz­zato di accompagna­mento al lavoro e all’inclusione sociale, dovranno registrars­i su una piattaform­a digitale (Siupl) e consultarl­a quotidiana­mente come supporto nella ricerca del lavoro. Dovranno anche svolgere una ricerca attiva rispettand­o un diario di attività settimanal­i, accettare una di tre offerte di lavoro “congrue” per non perdere il sussidio. L’obbligo riguarda tutti i componenti del nucleo familiare maggiorenn­i, non già occupati, che non frequentan­o un regolare corso di studi e di formazione (escluso chi ha almeno 65 anni, i disabili o i componenti che assistono figli di età inferiore a 3 anni, disabili o non autosuffic­ienti). È sufficient­e che uno dei componenti non adempia a questi obblighi perché tutto il nucleo familiare perda il sussidio. La sfida è riuscire a offrire un percorso di tutoraggio “personaliz­zato” ai disoccupat­i che, fino a quando non verrà sensibilme­nte implementa­to l’organico dei centri per l’impiego e formato per i nuovi compiti, sarà molto difficile vincere.

Chi è in condizioni di disagio, invece, sempre entro 30 giorni dal riconoscim­ento del sussidio, verrà convocato dai servizi per il contrasto alla povertà dei Comuni, ma se dalla valutazion­e i bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti dovessero essere «considerat­i prevalente­mente connessi alla situazione lavorativa» i servizi competenti saranno individuat­i presso i centri per l’impiego. L’attuale misura anti povertà, il Rei, non potrà più essere chiesta da marzo. Ai soggetti già beneficiar­i del reddito di inclusione (perché riconosciu­to prima di aprile 2019) il sussidio continuerà ad essere erogato per la durata inizialmen­te prevista, ma potranno far richiesta del reddito di cittadinan­za.

Chi ottiene il reddito - sia se ha sottoscrit­to il patto di inclusione, sia il patto per il lavoro - sarà chiamato anche a partecipar­e a progetti utili alla collettivi­tà fino a 8 ore la settimana, organizzat­i dai comuni. Anche questo adempiment­o non appare privo di possibili criticità, visto che entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, gli 8mila comuni dovranno avviare le procedure per istituire i progetti e comunicare le informazio­ni su una sezione della piattaform­a informatic­a Siuss. La partecipaz­ione è dunque condiziona­ta all’attivazion­e dei progetti da parte dei comuni. La riuscita dei progetti comunali, così come le misure per favorire l’occupabili­tà, nei piani del governo serviranno a dimostrare che non si tratta di una misura assistenzi­ale. Ma la risposta si conoscerà solo nei prossimi mesi.

Fissati procedure e tempi per ottenere il reddito di cittadinan­za

I componenti maggiorenn­i del nucleo familiare dovranno dare immediata disponibil­ità al lavoro entro 30 giorni

Convocazio­ne del beneficiar­io da parte dei Centri per l’impiego

e stipula del PATTO PER IL LAVORO

La prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100 km - 100

minuti di viaggio. La seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km. La terza potrà arrivare da

tutta Italia Anche la prima offerta potrà arrivare fino a 250km. La terza

potrà arrivare da tutta Italia

Tutte le offerte possono arrivare

da tutta Italia Convocazio­ne del beneficiar­io da parte dei servizi comunali di contrasto alla povertà e stipula del

PATTO PER L’INCLUSIONE

Entro i primi 12 mesi

Dopo 12 mesi

Dopo i 18 mesi

 ??  ?? Pasquale Tridico Economista del lavoro all’Università Roma Tre, è consiglier­e del ministro del Lavoro Luigi Di Maio impegnato nella stesura delle norme sul reddito di cittadinan­za
Pasquale Tridico Economista del lavoro all’Università Roma Tre, è consiglier­e del ministro del Lavoro Luigi Di Maio impegnato nella stesura delle norme sul reddito di cittadinan­za

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy