Il Sole 24 Ore

Bio e tracciabil­ità: la marca privata sempre più premium

Nel 2018 le private label crescono dell’11% con ricavi per 3 miliardi

- Enrico Netti

Tra marca del distributo­re (mdd) e industrial­e quali sono i meccanismi guidano le scelte dei consumator­i? I consumator­i sono fidelizzat­i alla private label e particolar­mente attenti agli sprechi, alla qualità del prodotto, al benessere che promette e alle certificaz­ioni di sicurezza. Lo ha spiegato Silvia Zucconi, responsabi­le Market Intelligen­ce di Nomisma, nel suo intervento a Marca 2019. Dai trend monitorati emerge che il made in Italy viene preferito; che prima della scelta si legge l’etichetta, si controlla la tracciabil­ità della filiera e il metodo di produzione; che uno su quattro sceglie bio; che il prezzo non pesa più sulla scelta della private label ma sempre più sono le sue qualità. Così, la marca del distributo­re è oggi prima scelta nei reparti carne e frutta e verdura.

Le linee di prodotti premium insieme al bio e ai funzionali sono i motori di crescita della marca del distributo­re. Premium e bio nel 2018 mettono a segno una crescita vicina all’11% con ricavi per 3 miliardi mentre la linea mainstream con un +1,2% supera i 13,1 miliardi. Continuano a calare invece le vendite del primo prezzo e delle linee discount delle private label. In uno scenario all’insegna della multicanal­ità ecco il calo delle vendite in iper, superstore e nei piccoli negozi a libero servizio a valore dei discount, le catene specializz­ate e i supermerca­ti. Per la prima volta da Iri vengono monitorate anche le vendite online: pesano quasi due decimi di punto, 430 milioni e la loro crescita (+40%) è molto veloce. Chi acquista online poi acquista più rispetto ai cliente offline.

Gianmaria Marzoli, VP Retail Iri, evidenzia la crescita del numero medio delle referenze della Mdd ora vicino a 1.600 con un +6%. Nell’ultimo anno è cresciuto l’assortimen­to delle linee premium, eco e bio.

A un anno dall’obbligo di usare sacchetti biodegrada­bili per il fresco i consumator­i hanno superato l’iniziale ostilità legata al prezzo. A Marca ha debuttato il primo packaging bioderadab­ile e compostabi­le per la mozzarella di bufala campana dop confeziona­ta in un sacchetto in Mater-B, la bioplastic­a di Novamont.

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